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Installazione di 90 parcometri intelligenti, 800 stalli, 3.600 sensori collegati alle applicazioni (Easy Park, Money go, Paybyphone e Drop ticket), rifacimento della segnaletica fino ad autovelox, street control, photored semaforici, la piattaforma web “Parking manager” a disposizione della Municipale, bici elettriche per gli ausiliari, control room e led wall.

Entra ufficialmente nel vivo la nuova “vita” delle aree di sosta della città di Avellino, frutto di un project financing da sei milioni di euro  fortemente voluto dall’amministrazione del sindaco Gianluca Festa e affidato all’impresa “Telereading”, rappresentata da Roberto Mazzullo.

Contestualmente al nuovo sistema, verrà lanciata anche  l’App  “Tcity”  per consentire la semplice fruizione ed il pagamento dei servizi smart attivi in città. In particolare, si potranno verificare le tariffe, avviare la gestione della sosta senza commissioni, visualizzare la disponibilità degli stalli, ricaricare il credito.

E, soprattutto, e i cittadini così come i fruitori da fuori provincia possono stare tranquilli, con i costi delle tariffe che non cambieranno rispetto ad oggi.
Nemmeno nelle cosiddette “aree chiuse“, quelle che consentono agli automobilisti di parcheggiare le proprie auto a prezzi irrisori e per tutta la giornata e che dispongono di oltre 1500 posti per la sosta, in zone centrali come Piazza Kennedy e Campetto Santa Rita sino allo Stadio Partenio piuttosto che nell’area adiacente all’ex Moscati di Viale Italia.

Secondo il consigliere di opposizione Nicola Giordano con l’affidamento del servizio sosta ai privati, la prima “anomalia” riscontrata, riguardava l’obbligo di pagare il ticket per tutta la giornata, al costo di due euro, mentre fino ad oggi agli automobilisti era concesso di scegliere anche di sostare solo per metà giornata al prezzo di un euro.

In verità da Palazzo di città chiariscono che l’anomalia risale ad anni addietro, e cioè a quando l’ex Commissario Prefettizio Giuseppe Priolo varò il nuovo piano sosta per la città quando, per intenderci, venne introdotto il pagamento del parcheggio anche nella pausa pranzo e altre disposizioni nel tentativo di far quadrare i conti comunali in quei tempi in rosso.

Nel disciplinare approvato nel 2019 in verità non era stato disposta la possibilità di pagare solo mezza giornata, quindi un euro, e dunque il piano sosta non ha mai previsto il pagamento della sosta frazionata nelle aree chiuse. E lo stesso viene indicato nella segnalatica delle zone in oggetto.

Un mero errore, in altre parole, che sia degli uffici comunali o della tecnologia stessa, quello di programmare i parcometri delle aree chiuse con la tariffa di un euro per metà giornata: chi vuole sostare in quell’area avrebbe dovuto sempre pagare due euro per tutta la giornata, e la nuova impresa altro non ha fatto che attuare un obblgo normativo del disciplinare del piano sosta del 2019.