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Ieri presso il Circolo dell’Unione, nella magnifica cornice del Palazzo Reale di Napoli, si è tenuta la prima riunione del nuovo esecutivo del Centro Studi Mezziogiorno-Regione Mediterranea, presieduta dal Presidente  Stefano Stanzione, e dal Vicepresidente Vicario il Marchese Pierluigi Sanfelice di Bagnoli e dal Vicepresindente Stanislao Napolano.
 
Tra le personalità selezionate, scelte in base alle professionalità e alle competenze vi è il politico e saggista irpino Sabino Morano, il quale per il Centro Studi si occuperà delle Aree Interne.
 
Morano, presidente e fondatore dell’associazione metapolitica Primavera Meridionale, organizza e movimenta nella Regione iniziative di carattere culturale, attraverso questo nuovo spazio di confronto e di approfondimento Morano avrà la possibilità di raccontare e di rinnovare l’esperienza del 2018, quando fu tra i promotori del comitato per la “Macroregione del Sud”.
 
“I Temi, le proposte del neocostituito esecutivo vogliono contribuire a definire un nuovo Mezzogiorno, partendo dalla creazione di un’unica macroregione, che va dall’Abruzzo alla Calabria, la quale sarebbe naturale espressione storico politica italiana, aggiunge Morano bisogna che il Mezzogiorno, sfruttando la centralità geografica nel Mediterraneo, si inserisca nel dibattito Geopolitico, in virtù delle nuove possibilità che arrivano dall’Africa”.
Dopo il primo incontro si proseguirà con la formazione di un manifesto programmatico, nel quale saranno specificati obiettivi e proposte.
 
“E’ importante costruire una contro-narrazione, rispetto ai tanti che hanno per anni sfruttato una prospettiva insana e viziata dell’interesse  in una narrazione in stile Roberto Saviano, bisogna smetterla di ritenere il sud terra di mafia e di incapacità, ripartendo dalle tante eccellenze in un discorso comunicativo volto cultura e alla tradizione”.
Morano ha poi concluso, ringraziando coloro da cui è stato scelto, e ricordando che metterà tutta la sua esperienza acquisita in anni di battaglie su e per il territorio,  cosi come nelle zone costiere, bisogna porre attenzione all’entroterra.