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Nelle ore in cui i consiglieri regionali chiamano i sindaci al confronto per individuare una linea comunale per la gestione dei rifiuti in Irpinia, si è riunito anche il Consiglio comunale di Avellino.
Bocciata la mozione dei consiglieri di minoranza che chiedevano la r”evoca della gara europea a procedura aperta a doppio oggetto per la costituzione della società maggioritaria pubblicato provata “Grande srl” e il contestuale affidamento del servizio di igiene urbana nel Comune di Avellino e la riduzione della Tari”.

Dodici i consiglieri di maggioranza presenti al momento del voto e che, chiaramente, hanno votato contro la proposta rispetto agli otto favorevoli per la pattuglia di minoranza, ad eccezione del consigliere della Lega, Monica Spiezia, che si è astenuta.

Tanto è bastato al sindaco Festa per proseguire per la strada tracciata, al netto di critiche pure arrivate nel corso del contemporaneo confronto tra Regione, Provincia, Ato e amministratori irpini.

Eppure, in apertura dei lavori, i consiglieri di minoranza avevano spiegato le ragioni per le quali invocavano una “ragionevole” inversione di rotta rispetto alla scelte assunte del capoluogo. Lo ha spiegato Francesco Iandolo: “Chiedevano una presa di posizione netta perché, da quando abbiamo depositato la mozione ad oggi, è intervenuta la Corte dei Conti a bocciare il progetto di Festa. Non rilievi banali ma sostanziali. Costituirsi in sub ambito non è la strada migliore, altra cosa se il Comune, socio di maggioranza di fatto della vecchia società provinciale, avesse chiesto una gestione migliore della stessa. La relazione della Corte dei Conti – aggiunge il consigliere di App- parla di errori nell’invio della comunicazione e chiediamo che chi ha determinato questo ritardo se ne assuma la responsabilità.”.

Rincara la dose Nicola Giordano: ” Tutto sbagliato sia sotto il profilo finanziario che procedurale, siamo in un vicolo cieco. La Corte dei Conti parla di indebolimento del socio pubblico. In un settore così tanto attenzionato come quello dei rifiuti mi chiedo come mai non intervengano anche altri organi. Questa è la linea Festa, parcheggi, stadio, efficientamento energetico ed oggi rifiuti rispetto ai quali assistiamo a gare d’appalto a cui partecipa sempre un solo concorrente. Convenzioni sempre sproporzionate a favore dei privati”.

Va giù duro anche Amalio Santoro: “Questa amministrazione fa prevalere sciatteria dannosa o previsioni inconcludenti. La nostra mozione serviva a riflettere e a non trascinare fino in fondo questa sfida avventurosa. Un’amministrazione di destra caciarona che con spocchia trascina Avellino sempre più giù”. 

Dino Preziosi ricorda come “sull’organizzazione dei servizi il Consiglio comunale ha il diritto di dare l’indirizzo. La società mista esporrà il Comune ad un’infinità di problemi, se gestita male il pubblico andrà a pagare il 51% dei debiti senza aver preso parte alla gestione che è in mano privata”. 

Nando Picariello ricorda come “il modello gestionale lo sceglie l’Ato che ha optato per quello pubblico. E’ vero che la legge regionale dà la facoltà ai Comuni di costituirsi in sad ma, come precisa anche la Corte dei conti, è l’Ato a definirli con una convenzione per i rapporti tra Ato ed enti. Una decisione del genere ha inevitabilmente dei riflessi su un Comune già in predissesto”.

Dalla parte della maggioranza, alzata di mano a parte al momento del voto, nessun intervento. Come al solito è il sindaco Festa a ribattere e snobbare le perplessità dell’opposizione: “Ho ascoltato inesattezze e ricostruzioni imprecise, sciocchezze rispetto alle quali devo ancora una volta ripristinare la verità. Questa scelta è figlia di un’esigenza posta in campo dalla Regione Campania che, approvando una normativa sul settore, ha previsto il superamento di un soggetto di proprietà provinciale. I  privati non vengono a fare beneficenza, il  nostro modello è responsabile e rivoluzionario. Il parere della Corte dei conti, poi, non è vincolante. Noi andiamo avanti”.