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Massimo Imparato, leader della Cisl Funzione Pubblica Irpinia – Sannio, vuole “piena luce sui dati delle prestazioni sanitarie erogate in attuazione dei livelli essenziali di assistenza, e quindi in regime pubblico, e quelle intramurarie a pagamento all’ospedale Rummo di Benevento”.
Il sindacalista ricorda che “Cittadinanza Attiva ha diffuso numeri che mettono in risalto una situazione preoccupante come quella della cardiologia, con 71 visite attraverso il Servizio sanitario nazionale e 282, ovvero 4 volte tanto, in Alpi, mentre la manager del San Pio, Maria Morgante, parla di un rapporto capovolto e al di sotto della soglia prevista dalla legge. Sono convinto che alla dg le notizie le arrivino edulcorate: è giunto il momento di fare chiarezza definitiva su quanto succede nel nosocomio sannita”.
Qui – sottolinea il segretario generale della federazione territoriale – stiamo parlando della salute della gente, e del diritto dei cittadini alla sanità pubblica. Riteniamo odioso solo pensare che chi ha possibilità di pagare scavalchi gli altri, superando le enormi liste di attesa esistenti nel settore nelle aziende sanitarie ed ospedaliere della Campania, mentre chi non può farlo rischi di peggiorare le sue condizioni fisiche, soprattutto quando si è alle prese con malattie cardiache ed oncologiche.
“Perciò nei prossimi giorni – conclude Imparato – chiederemo formalmente l’accesso agli atti al Rummo in qualità di organizzazione di rappresentanza degli interessi generali dei lavoratori, per conoscere in dettaglio se, ed in che misura, viene rispettata la legge che impone il limite invalicabile del 50% come tetto massimo per ciascuna tipologia. Se c’è uno sforamento, non avremo difficoltà a denunciare quanto accade alle autorità competenti. Il diritto alla salute per tutti è inviolabile, e non consentiremo che questo principio non venga rispettato”.