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Benevento – “Bisognerebbe fare ricerca sull’Agroalimentare di qualità, il Sannio e le aree interne nazionali ne sono ricche! In questo modo, anticipiamo la ricerca medica, perché si prevengono potenziali patologie”.

Sono le parole del prof. Sebastian Limata, agronomo e ideatore del laboratorio storico didattico sull’olio extra vergine di oliva in Vitulano.
Investire sulla dieta mediterranea, oltre ad avere effetti salutistici aumenta i redditi dei produttori e dei vari operatori del settore (se saputa valorizzare), limitando l’abbandono delle aree interne.
La nostra ricchezza a livello internazionale non è fatta di enormi quantità di produzioni, ma di un aspetto molto più importante: la varietà e la variabilità genetica sia a livello animale che vegetale; soprattutto di prodotti trasformati, che hanno una shelf life e posso essere esportati in tutto il mondo (considerato che con internet è per tutti di facile accesso) e soprattutto non sono riproducibili da tutti.
Ricordiamo infatti che il nostro clima mediterraneo, i nostri terreni a livello nazionale, le nostre cultivar (vegetali), le nostre razze (animali) sono invidiate da tutto il mondo agricolo, zootecnico e agroalimentare e di conseguenza rispecchiata in un arcobaleno di sapori.
Tutto ciò nel lungo termine ha anche un effetto economico, infatti se ci sono più persone in salute che non gravano sulla sanità pubblica, abbiamo tutti meno spese, insomma, tutto parte da cosa mangiamo”.