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C’è chi reputa il mare un luogo di evasione, chi lo sfondo ideale per meditare. Poi c’è Carlo Prozzo, che nel mare ha trovato un universo poetico e visionario in cui immergersi, restituendolo poi al pubblico attraverso parole e immagini. Con un curriculum che farebbe invidia ai più ambiziosi – laurea in legge alla Milano-Bicocca, una specializzazione ad Harvard e non solo – il giovane beneventano ha deciso di rispondere al richiamo dell’arte, e tornato nella sua città natale, si è tuffato nel mondo del cinema, adoperandosi come docente di scrittura creativa, dedicandosi alla sceneggiatura, alla regia – ottenendo vari riconoscimenti tra cui il Premio Internazionale Flaiano, il Rome Prisma Film Awards e il Mosaico Long Take – e, più recentemente, come poeta.
La sua raccolta di liriche, “Apocalisse in riva al mare”, pubblicata due settimane fa, è la testimonianza di un legame profondo con il mare e con la scrittura, nato quasi per gioco e trasformatosi in un progetto che unisce introspezione e creatività.
“Stavo lavorando alla produzione del cortometraggio ‘La stanza del mare’ – parte di una serie di corti indipendenti tuttora in produzione – e avevo bisogno di poesie che accompagnassero le immagini” racconta Prozzo. “Ho cercato ovunque, ma non ho trovato nulla che rispondesse alle mie necessità. Così mi sono detto: perché non provare a scriverle io?”.
Da quella sfida personale è nata una raccolta di 50 poesie in cui si esplorano i temi dell’amore, della perdita, della nostalgia e del cambiamento attraverso la metafora ricorrente del mare. E non si tratta solo di un esercizio stilistico: per Prozzo il mare è un simbolo potente e universale, capace di contenere emozioni complesse e sfumature sottili.
“Nel mare ho celato persone, esperienze e ricordi. È un protagonista silenzioso, capace di rappresentare la libertà, ma anche la paura, l’eternità e il mistero. Ogni poesia è nata da un’emozione, da un momento di riflessione o da una melodia ascoltata passeggiando. È un libro scritto con il cuore, senza schemi rigidi, ma con il desiderio di creare qualcosa di autentico”.
La prefazione è a cura del professor Massimiliano Verga che, come afferma Prozzo, “ha arricchito questo testo facendomi un grande regalo”.
I proventi dei primi due mesi di vendita del libro – attualmente tra le nuove antologie più interessanti su Amazon – saranno destinati alla produzione di un nuovo cortometraggio, ‘Cenere’, che approfondisce i temi della memoria e della perdita. “Per me l’arte genera altra arte. Credo che poesia e cinema possano amplificarsi a vicenda, creando un’esperienza che parli direttamente alle emozioni”. 

Alla fine del libro vi è un “Diario del mare”, uno spazio bianco in cui chi legge può annotare pensieri, poesie o riflessioni ispirate. “Un libro di poesie non è mai davvero finito. Mi piacerebbe, in una futura ristampa, includere le poesie più significative scritte dai lettori”.
“Apocalisse in riva al mare” si propone di essere una lente attraverso cui guardare il mondo e se stessi, e Carlo spera che grazie ad essa i lettori possano trovare una pausa nel caos quotidiano e “riflettere, emozionarsi e connettersi. Vorrei che ciascuno scoprisse i propri significati tra le righe, poiché la poesia non deve dare risposte, ma stimolare domande e ridestare il senso di meraviglia che spesso abbiamo perduto”.