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Benevento – Acquisti, cessioni, ma anche uno scomodo caso. Il Benevento ha chiuso la sua sessione di mercato con una nota stonata, quella legata a Samuel Armenteros. Arrivato l’estate scorsa negli ultimi giorni di trattative, lo svedese era approdato nel Sannio con il chiaro intento di giocarsi le proprie carte per arrivare con la Svezia al Mondiale e mettersi di conseguenza in mostra nella serie A italiana. La stagione dei giallorossi non lo ha agevolato, tanto che ci ha impiegato un po’ per essere preso in considerazione prima da Baroni e poi da De Zerbi. L’esclusione dai convocati del ct Jan Andersson per lo spareggio con l’Italia è stato l’ennesimo colpo di una prima parte di stagione tutt’altro che eccezionale, allietata dal solo gol contro il Sassuolo, tra l’altro inutile ai fini del risultato che premiò la squadra emiliana al Vigorito. L’acquisto di Armenteros costò due milioni di euro più bonus alla società sannita ma si è rivelato finora un flop in piena regola, se non altro perché anche il tentativo di rimediare è andato in frantumi. La sua cessione all’Utrecht è sfumata a causa della regola Fifa che vieta a un calciatore di giocare in tre club differenti nella stessa stagione agonistica. Armenteros era sceso in campo per una manciata di minuti nella squadra riserve dell’Heracles, suo club di provenienza, prima di esordire in giallorosso. Un dettaglio sfuggito in sede di trattative, tanto che la partenza per Utrecht pareva cosa fatta prima della brusca e obbligata frenata. Ora lo svedese finirà fuori squadra e ha due strade davanti a sé: scegliere di approdare in un campionato che aprirà i battenti in questo anno solare (nei Paesi scandinavi si gioca in estate per questioni climatiche, in America per il calendario), oppure stare lontano dal campo per sei mesi prima di tentare una nuova avventura. Di certo non è quello che volevano né lui né il Benevento sei mesi fa, quando un ricco contratto fu depositato in lega tra sogni e ambizioni scontratisi presto con la realtà dei fatti.