- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Benevento – “Fate come me”. Chissà se Filippo Inzaghi ha detto qualcosa di simile ai suoi attaccanti sulla strada per Bologna. Lui di gol ai felsinei se ne intendeva, avendone segnati ben 11 in carriera. Quella rossoblu oltre ad essere l’ultima squadra allenata prima dell’esperienza al Benevento, è stata anche la sua vittima preferita da calciatore. Soltanto alla Sampdoria è riuscito a fare lo stesso numero di gol, e questo la dice lunga soprattutto pensando alle tante avversarie incrociate nel corso della sua gloriosa carriera. 

Mai come stasera Superpippo avrà l’imbarazzo della scelta sui giocatori da schierare in attacco. Se dal primo minuto il favoritissimo resta Lapadula, ad insidiarlo a gara in corso ci saranno sia l’argentino Gaich che il rientrante Moncini, alternative che offrono dopo tanto tempo la possibilità di un attacco ‘pesante’ qualora la gara dovesse richiederlo. Per non parlare dei fantasisti Sau e Iago Falque, che a gara in corso possono far cambiare passo alla squadra. 

Tanto si è detto dell’accoppiata Inzaghi-Bologna in panchina, ma anche la storia dell’Inzaghi calciatore con il Bologna ha tanti spunti da offrire. Dieci vittorie, tre pareggi e tre sconfitte in carriera nei sedici precedenti conditi dalle già citate 11 reti e  da un assist. Particolarmente prolifico fu il periodo juventino con otto gol tra cui due doppiette e persino una tripletta nella stagione ’97/’98. Quella che consegnò aritmeticamente lo scudetto alla Vecchia Signora nell’anno del contestato contatto Ronaldo-Iuliano. Come scudetto – lo ha più volte ripetuto lui stesso – sarebbe la salvezza per il suo Benevento. Per cucirselo idealmente sul petto servono anche gol alla Superpippo. Notti alla Inzaghi