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A Frosinone non dimenticano. E da un punto di vista campanilistico ci fa anche piacere. Evidentemente il gol di Fabio Ceravolo al 93′ contro il Frosinone non è rimasto nella storia e negli occhi di sannita, ma ha evidentemente alimentato l’odio, sportivo s’intende, dei ciociari nei nostri confronti. Sono passati più di 5 mesi da quel 13 maggio e tante cose sono cambiate, anzi forse una sola: il Benevento ha salvato la fase post season e poi l’ha vinta, il Frosinone si è fatto male da solo, arrivando scarico ai playoff proprio in virtù, diranno molti, di quella delusione del “Vigorito”. 

Ed allora, non trovando grande interesse per il campionato di serie B, riduttivo evidentemente per l’ambiziosa piazza gialloblu,  superata l’enfasi per l’inaugurazione di uno stadio di proprietà, i frusinati si sono dati alle filastrocche, alle rime baciate e il Mogol della ciociaria ha tirato fuori una hit da canticchiare tutta d’un fiato. 

“Co’ sta pioggia e co’ sto vento
quando vince il Benevento?
Questo dubbio ci ha raggiunto:
quando fa un c***o di punto?

Quando a giugno ci ha rubato
l’agognato campionato
e Ceravolo insultai
che esultava insieme a Sky

Ogni singolo ciociaro
dal notaio al pecoraro 
jettò ncima allo stregone
questa sua maledizione:

Caro bello Benevento
ti darò sempre il tormento,
tu con Puscas e Chibsah
c’hai fregato a noi la A

La jastema t’ho mandata
il girone tuo di andata
sarà bello e entusiasmante
se le perdi tutte quante

Caro bello mio cornuto
spesso all’ultimo minuto
prenderai schiaffi perfetti
dalla Var, da Pavoletti

Sono troppo negativo?
No, sei tu che sei abusivo!
E’ per questo che io spero
che tu resti sempre a zero!”

Canta che ti passa, recita un vecchio adagio: il ciociaro ci prova, magari quel ricordo passa più in fretta…