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Benevento – “Le padrone di casa” di Maria Pia Selvaggio, Edizioni2000diciassette, è stato presentato ieri alle 18 presso la libreria Mondadori, a Benevento, nell’ambito della rassegna “Incontro con l’autore”. Hanno partecipato all’evento Marisa Del Monaco, giornalista de “Il Mattino”, in qualità di moderatrice, Vittoria Principe, giornalista, Componente della Commissione di Pari Opportunità presso la Regione Campania, coordinatrice #Avanti Donne e “membro esperto” del “Comitato tecnico-scientifico garante per l’Infanzia e per l’Adolescenza della Regione Campania”, l’Avvocato Maria Gabriella Marotta, Vice pretore e giudice onorario del Tribunale di Salerno, nonché membro della Commissione regionale di Pari Opportunità e la Prof.ssa Filomena Cavaliere, che ha portato i saluti della Dott.ssa Giovanna Caraccio, Dirigente Scolastica dell’Istituto d’Istruzione Superiore Carafa-Giustiniani, di Cerreto Sannita.

L’Avv. Marotta ha discusso di come “Le padrone di casa” siano una storia che affermi una reale par condicio tra gli uomini e le donne di camorra e di come questo romanzo tratteggi la malsana evoluzione femminile della “femmina di potere” che, da spalla, diventa leader in un mondo maschile. Vittoria Principe ha evidenziato quanto la donna di camorra sia una realtà che ormai esiste e con cui è necessario fare i conti, così come la camorra è una condizione di vita, perché non ci sono solo donne costrette a far parte di questo mondo o che ne sono testimoni rassegnate ma esistono anche coloro che scelgono di situarsi ai vertici di questi meccanismi drammatici, che sono una condanna, resa ancor più dolorosa dal fatto che è consapevole. Un aspetto fondamentale riscontrato nel romanzo, che unisce cronaca giornalistica a una narrazione fluida, è stato il linguaggio adottato da Maria Pia Selvaggio, che in questo libro impreziosisce un eloquio seducente con tinte dure, demistificatrici, brutali, feroci. Il linguaggio della camorra. Il romanzo, come racconta l’autrice, si apre con l’omicidio di un boss, caso giudiziario realmente accaduto, che permette la scalata ai vertici del potere per le quattro sorelle dell’uomo, le “padrone di casa”. Donne ricche, laureate, diverse tra loro, ognuna con le proprie caratteristiche, che decidono di prendere in mano gli affari di famiglia, e lo fanno con un’attenzione e una spietatezza che lascia sbigottiti. Per una decina di anni gli inquirenti non trovano il filo che lega l’omicidio alla camorra, in una città in cui colori e passioni partenopei si esprimono anche nella malavita.

Vittoria Principe sottolinea un aspetto peculiare del romanzo, il bisogno incessante di normalità, che persevera anche negli animi inferociti di queste donne di potere, che Maria Pia Selvaggio saggia, cercando di coglierne il lato intimo, vulnerabile, completamente soffocato dalla realtà e dal fenomeno camorristico. Un dato allarmante, analizzato durante la presentazione, risulta essere inoltre l’assenza di welfare, che fa di questo romanzo un’opera di denuncia, da cui partire per ricostruire. In risposta al tema di pari opportunità, che una leadership criminale femminile inevitabilmente implica, Principe ha illustrato la necessità di partire dalla formazione,  soprattutto catechizzando su quella che è la cultura del rispetto, che, da sola, può eliminare sul nascere anche solo l’esistenza della questione di “pari opportunità”, che non sono soltanto attribuibili alla dimensione femminile, come oggi è superficialmente consuetudine, ma che abbracciano le differenze di genere, i disabili, i minori, gli anziani, la differenza culturale nei vari strati sociali, l’art.53 della Costituzione italiana. L’evento si è chiuso con il racconto di Maria Pia Selvaggio sulle ragioni che l’hanno convinta a costituire, in un momento come quello attuale, la casa editrice Edizioni 2000diciassette, il cui fine prioritario è stato quello di dare voce alla letteratura sannita, rispondendo al motto che vuole “Il Sannio nel mondo, il mondo nel Sannio”.