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Quattro gol nelle ultime tre gare. All”esordio’ in seconda categoria. Ebbene si, perchè lui, nonostante le sue 44 primavere, non ha mai avuto molto a che vedere con questi campionati. E’ ripartito dalla terza, l’anno scorso con l’Atletico Pesco Sannita, vincendo il campionato. Quest’anno in seconda, sta tenendo a galla i suoi che non sono certamente partiti a bomba. 

Francesco Campanella fa parte di quel calcio che probabilmente non c’è più: settore giovanile di qualità, trafila passata a lavorare sodo, poi la prima squadra, i consigli di papà Mario, ex rognoso difensore e sua guida in campo e fuori, i panni sporchi lavati da mamma che si accumulavano insieme a quelli del fratello minore Antonio, piedi educatissimi e coppia vincente in tante fasi della carriera. 

Quattro gol nelle ultime tre partite, una macchia l’espulsione per proteste contro il Real Buonalbergo (qualche minuto dopo un tuo gol) ma un impatto sulla seconda davvero importante. Allora questo Campanella non invecchia mai?
“Beh insomma gli anni si sentono e qualche acciacco pure, sto convivendo con un problema alla schiena ma stringo i denti. Un parolone non invecchio mai, la passione per questo sport mi tiene vivo. Sono felicissimo per i goal, ma meno per la nostra classifica che non rispecchia assolutamente le nostre prestazioni che sono in crescendo per qualità e per sacrificio. Sono convinto che il bello, per noi Atletico Sannita, deve ancora venire”.

Il rapporto con mister Meccariello: ti ha voluto fortemente a Pesco, hai ricambiato con la vittoria del campionato e con la disponibilità a seguirlo anche quest’anno.
“Antonio è una persona squisita, simpatica e ci mette tantissimo impegno nella sua grande passione che è quella di allenare, anzi domare (come dice lui). Riesce con il suo modo di fare a trarre il meglio di ognuno di noi e a tenere unito lo spogliatoio con le sue battute. Davvero una bella persona, preparata e con tanto carisma”.

Il segreto della tua eterna gioventù e di un fisico che non dimostra gli anni che hai.
“Il segreto per avere ancora dalla mia parte la condizione atletica – ha proseguito Campanella – è fare una vita regolare, allenarsi sempre, mangiare bene. E a questo aggiungere tanta passione per il nostro calcio che  è cambiato molto.
Noi ‘vecchietti’ di oggi abbiamo sempre voglia di allenarci, di confrontarci, come se fossimo ancora ‘under’. Oggi vedo questi giovani che non si impegnano, che non vengono agli allenamenti, non hanno voglia e poi si lamentano che non giocano. Devono capire che il calcio come nella vita ti ripaga soltanto se ti impegni”.

A Molinara, qualche settimana fa, una rete in rovesciata che ha strappato applausi a tutti i presenti: non sei nuovo a gol belli ed importanti.
“Si è stato un gol d’istinto, non so se è stato bello perché ero spalle alla porta. Mi hanno riferito che è stato spettacolare. Ma il gol più bello l’ho fatto con le giovanili del Benevento
contro la Scafatese: sono partito dalla mia metà campo, ho saltato avversari e portiere.
Un altro da antologia lo segnai in promozione con l’Atletico Benevento, un tiro a volo su cross dalla destra e portiere immobile.
Ho giocato tanto e per questo mi preme ringraziare i tecnici che mi hanno fatto fare il salto di qualità e sono capitati nel momento giusto: da Vincenzo Fiore, persona splendida e mio tecnico quando ero alla Ferrini, e mister ‘babbo’ Bottalico, che non ha bisogno di presentazioni: persona molto preparata e di grande temperamento. A loro va il mio saluto pubblico ed il ringraziamento”.