Tempo di lettura: 3 minuti

L’ex Ministro del Governo Monti, Mara Carfagna, è giunta a Benevento per dare corpo e struttura organizzativa al partito politico voluto da Carlo Calenda. Ad accoglierla i vertici provinciali di Azione con il coordinatore Vincenzo Sguera e i dirigenti Alfredo Nazzaro, Antonio Del Mese e Vincenzo Regardi. La riunione si è svolta presso il Museo del Sannio ed è stata a porte chiuse, ma prima di affrontare le questioni interne, Carfagna ha accettato di rispondere alle domande dei giornalisti che l’aspettavano ed ha discusso delle criticità del Sannio, soffermandosi in modo critico in particolare sul disegno di legge del Ministro Calderoli sulla autonomia differenziata delle Regioni e non rinunciando ad indicare gli obiettivi politici che il suo partito si è dato.

Lo stesso coordinatore non ha nascosto i problemi che potrebbero insorgere in caso di mancata fusione di Azione con Italia Viva a livello provinciale, ma Sguera ha sottolineato come il partito di Calenda sia in buona salute: “Ci stiamo strutturando e recuperando molti consensi. E’ un partito che sta avendo sempre più adepti che provengono dal Pd o Forza Italia. E’ chiaro che occorre radicarsi in città e in provincia, ma è un partito in forte crescita”.

Con la Carfagna è stato affrontato  in particolare il tema il rapporto con Italia Viva, Sguera ha spiegato: “Mi auguro che quanto prima si passi ad un partito unico. Sul territorio ci sono difficoltà in questa federazione“. Nel corso della riunione sono comunque stati affrontati i maggiori problemi che incombono sul Sannio in materia di sanità pubblica e sulla crisi del principale ospedale provinciale, il San Pio. Inoltre, si è discusso sullo spopolamento delle aree interne.

Proprio sulla proposta di legge Calderoli per i nuovi poteri alle Regioni, Sguera è stato chiaro: “Siamo contrari. E’ ancora una bozza. C’è una contrarietà del partito e la mia in qualità di consigliere comunale. Infatti lunedi in consiglio voteremo un deliberato contrario sulla bozza al partito”.

Sull’autonomia differenziata, la Carfagna, dal canto suo, ha rincarato la dose: “La bozza Calderoli sembra una norma bandiera e cioè un manifesto pronto per essere sventolato dalla Lega in Campagna elettorale. E’ di difficile attuazione. L’Italia ha già pagato tanto con le norme manifesto e  penso al reddito di cittadinanza e a quota 100. Questa norma spaccherà il paese ” 

Sui fondi non destinati al Mezzogiorno la Carfagna ha sottolineato: “Ci sono molte incognite, penso al contratto istituzionale di sviluppo destinato a  Salerno. Ricordo come avevamo concluso la fase selezione di progetti. Noi non sappiamo se questo governo vorrà proseguire a siglare questo accordo”.

Sulla quota di risorse del Pnrr da assegnare al Sud, secondo il progetto da lei stessa portato avanti con tenacia quando era al Dicastero del Sud nel Governo Draghi, la Carfagna  ha detto: “Non abbiamo notizie certe sulla destinazione del 40% al Mezzogiorno. Parlano da mesi che questo governo vuole rinegoziare il Pnrr ma ad oggi non sappiamo i capitoli su cui verterà questo negoziato”.