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Benevento – I prodotti a km 0 si riaffacciano sulle nostre tavole. La Coldiretti di Benevento ha riproposto stamattina, con tutte le precauzioni sanitarie del caso, il mercatino di Campagna Amica nell’area antistante la parrocchia del Sacro Cuore in via Meomartini.

Dopo quasi tre mesi di stop imposti dalla pandemia, la riapertura di questa iniziativa finalizzata a valorizzare le produzioni e i produttori locali, ha subito suscitato il consenso dei consumatori beneventani. Molti cittadini hanno infatti voluto  acquistare i prodotti della campagna. A solennizzare l’avvenimento sono stati sia il Direttore provinciale, Gerardo Dell’Orto, che il Vice Presidente Nazionale, Gennarino Masiello.

Secondo la Coldiretti, Campagna Amica costituisce il ritorno alla normalità nei consumi del bene essenziale del cibo, con prodotti freschi al posto dei surgelati e dei prodotti in scatola o di quelli a lunga scadenza. Il ritorno di campagna Amica è stata anche occasione per un discorso in prospettiva e Masiello è apparso  critico nei confronti del Governo. “Le misure di sostegno al comparto sono farraginose e senza adeguato riscontro di natura finanziaria. Le misure non sono sempre adeguate ed efficaci. Arriveranno in ritardo mentre bisognerebbe intervenire subito  per mitigare il danno e creare le  condizioni di non chiudere le imprese“.

Masiello ha però sottolineato come “non ci sarà nessuna speculazione sui prezzi da parte dei produttori, perché sul cibo non si specula. Si deve  stabilire una remunerazione equa per tutti gli attori coinvolti nella filiera. Sul cibo serve programmazione, non si può improvvisare. Noi abbiamo sempre prodotto rispettando le stagionalità, i tempi e i costi“.

Non si potrà fare  quello che si faceva prima del Covid. Serve un approccio nuovo e una nuova missione, non solo economica ma anche sociale. Le imprese vogliono regole chiare certe e semplici”Masiello  predica infine ottimismo nonostante le difficoltà, “ci sono stati in questo periodo troppi decreti, troppi provvedimenti e troppa confusione. Anche la regolarizzazione dei dipendenti sui campi agricoli non ci da risposte immediate ma solo a settembre. Bisogna investire sulla salute, sul cibo e sull’alimentazione sana. Sono direttive verso le quali non si può improvvisare”.