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“Gli ex dipendenti dei Consorzi sanniti sono figli di un dio minore. Per questo non hanno gli stessi diritti dei colleghi residenti in provincia di Napoli e Caserta”.

E’ l’incipit della lettera aperta inviata da Piero Mancini, delegato provinciale Flaica Cub, al consigliere regionale Erasmo Mortaruolo. Prosegue Mancini:

Giulia Caminito con il libro: “L’acqua del lago non è mai dolce”, è tra i dodici finalisti del prestigioso Premio Strega. Ha scritto sul settimanale “L’Espresso” un articolo molto intenso, dal titolo: “Essere o non essere visibile?“ In esso si legge:” La sensazione che il potere guardi sempre dove gli conviene e faccia finta di non sapere è parte della storia dell’umanità. Mentre la gente, il popolo, i cittadini si ritrovano spesso nelle zone d’ombra, ed è in quegli spazi senza sole che cresce lo sfruttamento, il disagio, la disperazione di chi non è visto, su cui calano dall’alto le decisioni altrui”. Lei fa parte, da anni, della classe dirigente che esercita il potere nella nostra regione. Come tale assume importanti decisioni che, calate dall’alto, incidono sulla vita delle persone. In positivo per quelle visibili. In negativo per quelle che si ritrovano spesso nelle zone d’ombra, in quegli spazi senza sole dove cresce la disperazione di chi non è visibile.

Come è avvenuto per gli invisibili ex dipendenti dei Consorzi sanniti che, diversamente dai molto visibili colleghi napoletani e casertani, sono stati esclusi dal progetto regionale “Sorveglianza”. Non solo perché figli di un dio minore residenti nel Sannio, da sempre tenuto ai margini dagli amministratori regionali. La differenza di trattamento è dovuta anche alle diverse scelte fatte dai lavoratori: I napoletani e i casertani, in buon numero, hanno sempre partecipato alle manifestazioni per ottenere migliori condizioni di lavoro e, quindi, sono stati ben visibili. I lavoratori sanniti, stanchi e demotivati sono restati a casa. Quindi, invisibili! Chi non semina, non raccoglie! Mentre i visibili colleghi parteciperanno al più sicuro progetto regionale “Sorveglianza”, i lavoratori sanniti dovrebbero essere utilizzati in un progetto fantasma. Perché il progetto regionale “Compostiere di Comunità”, del 2016, non è mai decollato. E’ un progetto virtuale, rimasto sulla carta. Dopo cinque anni, nella nostra provincia, le compostiere non sono state consegnate ai 62 sindaci che avevano manifestato l’interesse a riceverle.

E’ stata la Regione, tramite il CUB Napoli-Caserta, a non consegnarle o, più verosimile, sono stati i sindaci a rifiutarle quando hanno compreso che a gestirle dovevano essere solo gli ex dipendenti dei Consorzi? Un mistero che lei potrebbe facilmente svelare in pochi minuti. Chiedo pubblicamente il suo autorevole e ascoltato intervento presso il vicepresidente della Regione, e assessore all’Ambiente, Buonavitacola, per rimediare al gravissimo “disguido“ del mancato inserimento nel progetto Sorveglianza dei lavoratori sanniti. Per farli rientrare dal 1° gennaio 2022. Questa lettera aperta è l’unico mezzo rimasto per rendere visibili gli ex dipendenti dei Consorzi. La loro condizione è ben descritta ancora dalla scrittrice Giulia Caminito, nel citato articolo:”

C’è un affanno collettivo alla visibilità e insieme il terrore di cadere rapidamente nell’ombra e nel vuoto dell’invisibilità, soprattutto ora che la pandemia ha reso i fragili più fragili e i precari ancor più precari, aumentando il numero di chi oggi si sente non visto, non tutelato, non rappresentato nel proprio lavoro, nei propri diritti e rispetto delle proprie condizioni di vita.“ Le chiedo semplicemente di tutelare, come da mandato e legittimazione elettorale, le legittime aspettative di una settantina di invisibili lavoratori residenti nella nostra dolente provincia in cui giovani e meno giovani, per mancanza di lavoro, scappano via spopolando molti paesi.