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Benevento – Roberto De Zerbi è intervenuto in conferenza stampa al termine dell’amichevole del Benevento odierna sostenuta contro l’Under 17 di Bovienzo. Il tecnico bresciano ha presentato il prossimo impegno di campionato contro il Sassuolo, in programma domenica prossima, ore 15, al “Mapei Stadium“. Per la sfida contro i neroverdi di Iachini, i giallorossi hanno anticipato di un giorno la partenza e già domani saranno in Emilia Romagna. Diversi i temi toccati dall’allenatore con gli organi di informazione.

Stimoli – Spero che gli stimoli, come con la Juventus, vengano da soli. Dobbiamo fare una partita per cercare di vincere, perché abbiamo raccolto tante volte meno di quello che potevamo. Mancano sette partite, affronteremo squadre forti ma meno della Juventus e cercheremo di vincere.

Infortunati – E’ rientrato Parigini, adesso è importante gestire a tavolino le forze. Tre partite in sette giorni, quelle cone Lazio, Verona e Juventus hanno detto che abbiamo pagato dazio. Adesso ne avremo tre in sei giorni e qualcosa dovremo cambiare. Mentalmente ci sono tutti, come Del Pinto che col Verona ha disputato una grande partita. Ci sarà spazio per tutti, sempre che lo meritino e che io abbia le giuste percezioni. Costa e D’Alessandro hanno avuto problemi fisici, non ho ancora ritenuto opportuno metterli dentro.

Scelte – Mi considero aziendalista a mio modo, Brignola non mi è stato imposto e suggerito da nessuno, l’ho fatto giocare perché merita. Lo stesso Volpicelli, dopo diversi allenamenti con noi ho ritenuto opportuno premiarlo. Essere aziendalista significa mettere in campo una squadra dignitosa e che giochi con orgoglio. Nessuna scelta verrà fatta in previsione del prossimo anno, perchè è presto, perchè non si sa cosa accadrà e perché in queste sette partite dovremo far risaltare la dignità di squadra, società e città. Nessuno voleva fare le brutte figure che, almeno in termini di risultati, abbiamo fatto. 

Futuro – Non voglio tormentoni, non è giusto per come è nato il mio rapporto col Benevento e con Benevento. Sono arrivato sapendo di trovare un ambiente che non mi avrebbe apprezzato per i miei trascorsi. Penso di esserci riuscito non dal punto di vista calcistico ma umano e questa è la cosa più bella. Sono stato e sto bene qua, oggi però non è il momento delle valutazioni. Per ripartire ci sarà bisogno che tutte le componenti abbiamo entusiasmo. Non sappiamo come finirà questo campionato, per quanto mi riguarda non ho ancora alzato bandiera bianca. Non voglio tormentoni, dove non sono voluto rimanere l’ho fatto capire lasciandoci anche soldi. Se ci saranno i presupposti per rimanere non dipenderanno dalla categoria e da eventuali altre squadre. 

Passato – Tornassi indietro rifarei la scelta di rivenire a Benevento, mi sento cresciuto tanto. Ho conosciuto dirigenti e giocatori di alto livello dal punto di vista umano. Nelle scelte di mercato qualcosina farei in maniera diversa, cercherei di modificare qualche scelta mia personale e della società. Scelte fatte da parte di tutti in buona fede e con la coscienza pulita. Di meglio si può sempre fare ma in quel momento era anche difficile. Quando parlavamo di salvezza ci credevamo tutti molto. Ci ha migliorato molto la presenza di Pasquale Foggia, uomo di calcio che mi ha aiutato tanto soprattutto negli ultimi giorni di mercato. 

Iemmello – Penso che si completi a Diabatè, il quale non ha le caratteristiche per una squadra che si deve salvare e per il mio modo di giocare. In area di rigore, però, è un fuoriclasse e un allenatore ha il diritto di modellare a dovere la squadra. Contro la Juventus mi sembrava una scelta azzardata, sto pensando di riproporli a Sassuolo e nelle partite che verranno. Mi dispiace che Coda stia trovando poco spazio, quando ha giocato ha fatto bene ma il calcio si gioca in undici e bisogna capire che ogni tanto bisogno stare fuori.

Juventus – Mi ha lasciato la certezza che siamo cresciuti e che non siamo ancora quelli che ho in mente. Con freschezza fisica e coraggio potevamo metterla maggiormente in difficoltà. 

Sassuolo – Al di là della Lazio, abbiamo sempre preso gol su calcio piazzato o per giocate di campioni. Ultimamente stiamo facendo meglio ma servirebbero due, tre partite senza subire gol. Siamo obbligati a cercare la vittoria ed è normale scoprirsi rispetto a chi scende in campo per il pareggio. 

Salvezza – Stare fuori dalla lotta salvezza mi toglie il sonno. La mia squadra non la cambierei con le quattro, cinque che ci precedono in classifica. Per me siamo superiori ma ci ritroviamo staccati. Con dieci punti in più in classifica giocheremmo in maniera diversa.