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Benevento – Non sarà una prima volta domenica per Inzaghi e Stroppa. I due tecnici hanno ormai imparato a conoscersi. Sarà il sesto confronto tra l’emiliano e il lombardo, il primo nel massimo campionato. Il bilancio, per il momento, è in perfetto equilibrio, anche se un successo di Stroppa è arrivato in Supercoppa di serie C.

Un match che ha aperto la serie, con il Foggia che si impose al “Penzo” di Venezia per quattro a due. Satanelli e lagunari salirono a braccetto tra i cadetti, diventato poi il palcoscenico dei duelli tra i due allenatori. La stagione successiva il Venezia di Inzaghi uscì indenne dallo “Zaccheria” (2-2), consumando al ritorno la propria vendetta (2-1).

Gli altri due confronti sono storia recente e risalgono allo scorso campionato. Il Benevento si prese i tre punti al “Vigorito“, battendo gli squali con il rigore di Viola e l’acuto in pieno recupero di Improta. Non ci fu storia neanche al ritorno, quando il Crotone approfittò di una Strega in estasi, ancora distratta dalla matematica promozione in A, imponendosi per tre reti a zero. Tre punti che permisero a Stroppa di seguire Inzaghi nell’Olimpo del calcio italiano.

Oggi i due tecnici vivono situazioni opposte. La panchina del giallorosso è salda, decimo in classifica, SuperPippo domenica cercherà di muovere un altro importante passo verso la salvezza. Si ritrova, invece, in acque agitate Stroppa. Fanalino di coda del campionato, il tecnico potrebbe pagare con l’esonero un altro passo falso, tanto che in settimana sono già circolati i nomi dei possibili successori (Nicola, Semplici o Stramaccioni).

La permanenza in A avrebbe il sapore di uno scudetto per entrambi, come i due vinti da Inzaghi con il Milan. Un trofeo sfuggito a Stroppa con i rossoneri. Un passato vissuto sotto l’egida del Diavolo e con maestri importanti in panchina.

Due anni trascorsi con Sacchi e costellati di successi per Stroppa: una Coppa Campioni, due Supercoppe Europee e due Coppe Intercontinentali. La separazione e il ritorno, alzando al cielo con Capello una Supercoppa Italiana e una Supercoppa Europea. Avvisaglie di un futuro in panchina, muovendo i primi passi nel settore giovanile di un Milan dove, in prima squadra, giocava un certo Filippo Inzaghi. Undici anni all’ombra della Madonnina per il bomber piacentino, da Terim ad Allegri, passando per Leonardo e soprattutto Ancelotti. Un palmares più ricco, completato, oltre ai due tricolori, da due Coppe Campioni, due Supercoppe Italiane, una Coppa Italia, due Supercoppe Europee e un Mondiale per Club.

In totale fanno diciassette trofei vinti in due con il Milan, dove non lottavano come oggi per la salvezza. Proprio per questo Inzaghi e Stroppa al fischio di inizio manderanno al “Diavolo” il passato. Domenica si giocherà per il futuro.