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Benevento – In merito alle dichiarazioni rilasciate ad Anteprima24 (LEGGI QUI) dal presidente della Camera di Commercio di Benevento, Antonio Campese, interviene la Confcommercio di Benevento attraverso una nota stampa che di seguito pubblichiamo integralmente:

“Per quanto possa apparire inappropriata, la similitudine tra la storica “Repubblica” e l’ente Sannita ,nei fatti, risulta attuale: entrambe  terminali di un ciclo di potere  gestito da personaggi  a dir poco “controversi”.

L’unica “fondamentale” differenza  è che la prima era presieduta, a giusta o torto ragione, da un eletto dal popolo mentre nella seconda c’è un “masaniello” al vertice . lì per fortuito caso , dato che per quanto dallo stesso dichiarato, nella procedura costitutiva della nuova CCIAA Irpinia-Sannio rappresenta, insieme ai suoi sodali ( Confesercenti e CNA)  1231 imprese su un totale di 78.000,. Cosi ripartite: 821 CLAAI di cui lui è rappresentante pro tempore, 255 Confesercenti, 155 CNA. Per similitudine è come  se  a una coalizione dei partiti MAI-USEI e POTERE AL POPOLO (presenti alle elezioni nazionali del 4 marzo 2018 dove  hanno raccolto il 2% totale di preferenze)   fosse oggi demandato il compito di governare la nostra ITALIA. Non chiedetevi come ciò possa accadere, sono i misteri, o meglio, gli artifizi  della nostra “dannata” burocrazia. Nelle ultime dichiarazioni rilasciate alla stampa dal prof Antonio Campese  relativamente ai provvedimenti di esclusione delle 5 associazioni con noi apparentate, c’è la sintesi dell’intera soap-opera.

Lo stesso usa definire i rappresentanti di altre associazioni ed il loro operato con termini a lui cari e di certo consoni al suo operato “banda bassotti” e-o “attacco alla diligenza” ; osa parlare di Procura e quant’altro.  Non sta a me  difendere l’onorabilità dei colleghi ma per quanto mi è dato sapere hanno già avviato ogni azione atta a salvaguardarla.

Confcommercio Benevento è tenuta a rispondere alle false dichiarazioni sulle risultanze tecniche. In primis, nel luglio 2016 la scrivente invito la governance Sannita della CCIAA a non produrre nessuna delibera consiliare di volontaria fusione con l’ente Irpino e di attendere l’esito procedurale definitivo del decreto “MADIA” ; per meglio fare, gli esimi consiglieri , forse indotti dai colleghi Irpini , deliberarono la fusione e per renderla inoppugnabile fu redatta in base ad una legge del 94 che prevede  l’espressa volontà.

Fino ad ieri il Campese mentendo e sapendo di mentire, ha rilasciato dichiarazioni subdole tendenti a confondere i fatti ipotizzando eventuali possibili passi indietro , per loro scelta: noi da sempre sosteniamo che il processo è irreversibile, salvo miracoli governativi, su cui lavoriamo e contiamo. Nel dicembre 2017 con la stessa determinazione con cui avevamo sostenuto l’inutilità della delibera di fusione, ritenevamo inopportuna e conflittuale la nomina a segretario generale della nostra CCIAA il dott Luca Perozzi storico segretario generale dell’ente Irpino,  e già nominato commissario ad acta per il procedimento di fusione. Non era forse più trasparente ed opportuno assegnare tale delicato compito ad altro professionista e-o confermare il già facente funzione dott Di Leva della CCIAA di Salerno? Come dire in una partita di calcio Juventus-Napoli le formazioni delle squadre da mandare in campo le facciamo fare da un solo allenatore stipendiato a contratto da una delle due società. Quanti possano ritenersi convinti che il tutto si svolga senza conflittualità? Nell’analisi della nostra partita il mister, guarda caso, ha ritenuto opportuno escludere “MARADONA”. Per quanto attiene al  “nulla cambia per  l’assegnazione dei seggi a consigliere” è talmente impropria e non trovando risposta faccio mia, in tutto o in parte, una storica metafora di Mahatma Gandhi già nota agli organi regionali: “Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente.”