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Fragneto Monforte (Bn) – Dopo San Giorgio del Sannio, un altro club nasce nella provincia sannita, si tratta di quello dedicato a Ciro Vigorito che è stato inaugurato questa sera a Fragneto Monforte. Un bagno di folla, tutti appassionati e festosi al taglio del nastro con la delegazione giallorossa guidata dal presidente Vigorito. Ma il numero uno del club di Via Santa Colomba non era solo. Con lui anche il direttore Foggia, mister Bucchi e i calciatori Del Pinto, Insigne, Letizia, Armenteros e Foggia. Gioia, non c’è altra sensazione per esprimere la giornata fortorina con Vigorito che si è fatto travolgere dalla passione dei 90 iscritti al club e dell’intera cittadina, e non solo, che ha invaso il borgo.

CLUB – “Il calcio è fatto dai tifosi – così comincia il presidente Vigorito. La localizzazione dei club significa che viene riconosciuto un buon lavoro da parte della società e il calcio è la materia prima che lega la gente e i paesi perchè fa sognare. Quando nasce un club si è felici, se si fa un biglietto in più si è felici, perchè hai conquistato un’altra persona. Una cosa del genere ti riempie la vita pensare che esiste un club come questo, col nome di mio fratello, che è fatto di persone che si arrabbiano o sono felici. Episodi come questi sono la conferma delle emozioni, perchè i club nascono con sacrificio. C’è gente che vuole aggregarsi e queste erano le emozioni di cui parlavo io all’inizio del mio percorso da presidente, sono queste le cose vere per le quali vale la pena di fare qualcosa. E’ importante entrare in comunicazione con gli altri perchè, se le cose le fai per te stesso, resti da solo e io solo non mi sento perchè ho tanta gente attorno. Insomma per qualcuno sei qualcosa“.

CAMPIONATO – L’occasione è anche propizia per parlare del campionato del Benevento e delle aspettative del club giallorosso in un momento abbastanza difficile almeno dal punto di vista dei risultati. “E’ un campionato che non sta accontentando nessuno: chi è stato escluso e siamo stati costretti ad essere in 19, chi è arrabbiato perchè è difficile il discorso promozione o salvezza, l’opinione pubblica. Si potevano evitare le lunghe soste, o lo spezzettamento senza alcuna necessità. E’ un torneo anomalo e non sto qui a spiegare cosa significhi cambiare continuamente orario di gioco, bisogna adeguarsi a una serie di abitudini e incidenti legati all’attività agonistica. Ma al di là di questo, è un grande campionato, livellato verso l’alto, a differenza di quello che dicono in tanti. Quando ci sono tante squadre racchiuse in così pochi punti, significa che il livello è alto“.

LA STAGIONE GIALLOROSSA –Siamo partiti da una retrocessione, un fatto che porta con se delusioni, scoramento e rinnovamenti. Non siamo tornati indietro avendo il biglietto per il ritorno in Serie A. Se si va via, il biglietto te lo devi riconquistare sul campo. Lo scorso anno abbiamo costruito una squadra a gennaio per tentare una salvezza impossibile. Non ci siamo riusciti, l’abbiamo smantellata in tutto e per tutto. Al netto di queste cose, meritiamo di stare dove stiamo. Certo potevamo avere qualche punto in più, siamo stati sfortunati in alcune circostanze, fortunati in altre. Ma mancano ancora tante partite e abbiamo un gruppo di ragazzi sani, vogliosi e determinati a non perdere l’obiettivo che è quello di lottare per la promozione fino alla fine. Io quando li vedo sembrano eroi fino al sabato, poi la domenica si trasformano. Ripeto, è un campionato affascinante, nel quale una domenica vinci e quella successiva ne prendi sette“.

LA PROSSIMA AVVERSARIA – L’ultima considerazione apre al discorso legato alla prossima sfida, quella contro l’Ascoli. “I bianconeri sono reduci da una scoppola, ora tutti pensano che andiamo lì e gliene facciamo dieci. ma la verità è che sono incazzati, hanno una proprietà forte e poco esperta ma con un grande attaccamento alla squadra e alla città. Inoltre Ascoli ha una storia fatta di tanta serie A e B. Se giochiamo al massimo delle potenzialità, allora siamo i più forti, ma qualche volta capita che le altre mettano nel campo ciò che noi lasciamo negli spogliatoi. Serve mettere in valigia una serie di cose e poi aprirla la domenica, il calcio è questo. Inoltre, rispetto a prima, agisco con meno impulsività. Quando cambi tutto, sbagli di più. Giochiamo queste nove partite con serenità e potrebbe venire fuori una bella sorpresa”.

Parole che devono rasserenare l’ambiente e far capire che il Benevento non ha alcuna intenzione di mollare. Parole che hanno riscaldato il cuore dei tanti tifosi accorsi a Fragneto Monforte per un nuovo borgo che si colora di giallo e di rosso.