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Benevento – “Competenza e formazione sono essenziali per i pizzaioli. È un mestiere che richiede grande conoscenza della materia prima, ed è un aspetto non trascurabile per poter fare innovazione. È proprio questo il segreto del successo”. Il maestro pizzaiolo Franco Pepe guarda al futuro e pone degli obiettivi affinché si incrementi sempre più la formazione professionale. “In Italia non c’è una scuola che insegni ai giovani il mestiere di pizzaiolo – ha precisato -. Oggi i nostri pizzaioli sono ricercati in tutto il mondo, ma è un mestiere che non è riconosciuto a livello istituzionale. Questa è la sfida più importante da affrontare”. 
Il patron di Pepe in Grani, che ha saputo dimostrare come quello che un tempo era cibo popolare oggi sia a tutti gli effetti un piatto d’autore, ha presentato a Benevento ‘La mia pizza autentica’, il volume a lui dedicato nella collana ‘I segreti della cucina contemporanea’ di Gambero Rosso Editore. La presentazione si è tenuta questo pomeriggio presso l’ex Convento di San Felice, sede della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Caserta e Benevento. L’appuntamento ha chiuso ufficialmente la rassegna ‘Ci vediamo al San Felice’, organizzata da Cna Pensionati Benevento, e ha fatto registrare partecipazione e consensi. 

Quaranta le ricette in totale e le storie di un artigiano della pizza, del suo territorio, l’Alto Casertano, e dei relativi prodotti, in un’opera arricchita dagli scatti del food photographer Lido Vannucchi. Un libro, pubblicato in italiano e in inglese, che non è altro che un bellissimo viaggio nella vita di Franco Pepe e nei segreti delle sue pizze: “Ho chiesto a Gambero Rosso un libro bilingue perché è l’unico modo per raccontare nel modo giusto il nostro progetto – ha affermato -. È bellissimo che in un borgo di 5mila anime arrivino da tutto il mondo solo per la pizza, non è un luogo di passaggio. Attraverso il nostro saper fare riusciamo a far venire tantissime persone ogni giorno per assaggiare la nostra pizza”. 

Alla guida della nota pizzeria di Caiazzo da ormai un decennio, Pepe ha imparato il mestiere crescendo tra i forni a legna, accanto al nonno e al padre, maestri pizzaioli. Ma l’imprenditore casertano ha anche un passato come docente di Scienze Motorie e l’insegnamento, la conoscenza, l’importanza di una buona formazione, sono rimasti dei tratti evidenti nella sua persona e nel suo lavoro. “Bisogna credere nel proprio saper fare – ha detto -. Vorrei lanciare un messaggio ai ragazzi: è importante fare il percorso di studi in modo concreto perché solo attraverso i saperi oggi si può mettere in essere un’idea di un progetto. La formazione è fondamentale – ha ribadito Pepe – e per questo io spero che un giorno negli istituti alberghieri ci sia un percorso dedicato, perché il ruolo del pizzaiolo va definito e non bastano dei corsi sporadici. Il percorso del pizzaiolo deve entrare nelle scuole. Oggi c’è una urgenza di definire bene questa figura lavorativa”. 

Presenti all’evento anche gli studenti dell’istituto Alberghiero di Faicchio-Castelvenere guidati dalla dirigente Elena Mazzarelli: “È importante dedicare sempre più spazio nelle scuole a questa professione per permettere agli studenti di acquisire le giuste competenze – ha chiosato la dirigente -. Nel nostro istituto abbiamo un corso Ifp, una classe di ragazzi che frequentano proprio il percorso di enogastronomia con l’acquisizione della qualifica di cuoco-pizzaiolo”.