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Benevento – Della sua esperienza a Benevento rimarranno poche immagini. Rimarrà, più che altro, il dubbio di cosa sarebbe potuto essere se la condizione fisica gli avesse permesso di disputare più dei 354 minuti, poco meno di quattro partite intere, con la maglia del Benevento.

Iago Falque, di certo, verrà ricordato come la grande delusione della stagione 2020/21, culminata con la retrocessione in serie B. Sprazzi di classe quelli mostrati dallo galiziano, per cifra tecnica uno dei migliori calciatori a disposizione di Filippo Inzaghi. Peccato che il fisico abbia iniziato a giocargli brutti scherzi, ma questo dubbio ne aveva accompagnato l’arrivo nel Sannio l’estate precedente. I 618 minuti disputati l’anno prima tra Torino e Genoa avrebbero dovuto rappresentare un campanello d’allarme per Pasquale Foggia. Il direttore sportivo della Strega ha invece deciso di scommettere su Iago Falque, perdendo il credito investito sull’ex giocatore della Roma.

Un addio scontato dopo il ritorno tra i cadetti del Benevento, una ferita aperta per i tanti dubbi iniziali e perché la qualità del classe 1990 sarebbe potuta risultare determinante per rianimare una squadra in caduta libera. Resterà l’immagine dell’unico, tra l’altro inutile, gol contro il Crotone e la consapevolezza che gli azzardi non sempre pagano.

Deve saperlo anche lo spagnolo che ha trascorso l’estate ad allenarsi per ritrovare quel vigore fisico che sembra averlo abbandonato. Si giocherà le sue carte al Torino, società alla quale ha fatto ritorno e alla quale è legato da un altro anno di contratto. Oggi è suonata la prima campanella, una nuova, vecchia avventura cominciata per Iago Falque con la speranza di convincere Ivan Juric o, almeno, un’altra squadra a puntare sulle sue qualità. Quelle solo intraviste a Benevento. Condizione fisica permettendo naturalmente.