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Benevento – La conferenza stampa celebrata questa mattina nella sala Giunta di Palazzo Mosti sul tema: “Criticità gestionali pregresse dell’Asia Benevento e iniziative intraprese dal nuovo management”, ha visto protagonista su tutti l’attuale amministratore unico di Asia Benevento, Donato Madaro.

Dati e criticità rilevanti addebitate alla passata amministrazione e alla presunta mala-gestio aziendale.

Tra le accuse di Madaro quella relativa al contratto del direttore generale: “E’ stato trasformato a tempo indeterminato senza procedure di evidenza pubblica, per un costo di circa 200mila euro all’anno. Io ho comunicato la cessazione del rapporto”.

E poi il numero eccessivo di personale interinale, i 400mila euro di spese legali in 5 anni, la gestione del call canter, le spese per le consulenze fiscali, la mancata iscrizione alla Consip ma anche la questione capannone e quella relativa agli uffici amministrativi.

Una lunga relazione che ha preso di mira i dirigenti della precedente amministrazione. Bersaglio, dunque, tra gli altri: Lucio Lonardo.

Contattato al telefono l’ex amministratore dell’Asia è apparso infastidito più per la scelta di convocare una conferenza stampa senza contraddittorio dove risulta fin troppo semplice praticare il classico “dagli all’untore”.

Avrei preferito che si utilizzassero toni più eleganti, convocando una tavola rotonda con sindacati, consumatori e il sottoscritto per potere dibattere, carte alla mano, attraverso un sano contraddittorio. Si è preferito scaricare le colpe ai vecchi governi; scelta fin troppo facile che sembra quasi una vendetta personale”.

Lonardo annuncia possibili risposte accurate e arzigogolate per replicare a Madaro ma, intanto, replica su alcune questioni che definisce estremamente inesatte: “Il contratto del direttore generale non era a tempo indeterminato ma determinato e scadeva il 31 dicembre. Per quale motivo Madaro lo ho prorogato fino a maggio 2018? E ancora, mi vengono imputate spese legali eccessive in 5 anni. Madaro dovrebbe sapere che il 95% dei contenziosi sono stati vinti, dunque c’era più di un motivo per andare avanti con le cause. Abbiamo gratificato il Foro di Benevento”.

Il dottor Lucio Lonardo risponde anche alle accuse sui troppi interinali in pianta organica, sulle consulenze esterne e sul problema ferie non godute:

“Sulle ferie non godute c’era un accordo sindacale e il consulente finanziario esterno era necessario. Credo siano stati soldi spesi bene visto che per 4 anni consecutivi abbiamo avuto degli utili. Voglio ricordare che sotto la mia direzione non avevamo nemmeno una figura dirigenziale che potesse svolgere tali mansioni, visto che non potevo assumere. Poi c’erano scelte obbligate da fare; penso agli interinali. L’Asia ha avuto sempre problemi di pianta organica e sotto la mia direzione abbiamo anche approfittato delle opportunità del Welfare to Work”.

Lonardo è un fiume in piena: “Se vogliamo essere precisi ho lasciato l’Asia a marzo 2017 e fino all’anno precedente i bilanci erano in attivo. In un anno non è più efficiente e mi dispiace anche perché sono un cittadino e un contribuente di Benevento. Spero che i bilanci, le percentuali e i servizi al cittadino nella raccolta dei rifiuti migliorino ma da quello che sento e vedo in città non appare così e infatti non mi sembra che brilli per pulizia”.

Mi vengono addebitate tante colpe e responsabilità ma credo che mi si debbano riconoscere anche dei meriti se abbiamo avuto bilanci in attivo e portato Benevento a una percentuale di raccolta differenziata del 65%, primi in Campania per due anni consecutivi. Madaro ha ereditato l’azienda in una situazione sicuramente migliore rispetto alla mia. Quando ho iniziato a dirigere l’azienda non avevamo nemmeno un capitale sociale e le licenze per la raccolta dei rifiuti”.

Altre stilettate lanciate da Donato Madaro alla precedente amministrazione Asia riguardano il call center e la non iscrizione alla Consip:

“Anche su questi due punti ci sono delle precisazioni da fare. Il call center funzionava anche da front office dove i cittadini potevano recarsi per esprimere perplessità e lamentale, segnalare disservizi e  proporre  suggerimenti. Inoltre ci lavoravano 4 persone che non potevano più occuparsi del servizio di raccolta e spazzamento all’interno dell’azienda e che non potevo ne pagare a vuoto ne licenziare. Dunque per tenere in attività i lavoratori e renderli produttivi scelsi questa strada. Sull’iscrizione alla Consip  – aggiunge l’ex amministratore dell’Asia – è stata fatta confusione. Richiedevano una dichiarazione in cui si diceva che non eravamo un’azienda con fini di lucro e sarebbe stato illegittimo perché lo eravamo. Producevamo utili che ogni anno restituivamo al Comune”.

Infine una battuta sulla sedi dell’Asia: “Quando sono andato via mi hanno accusato che le spese per la sede amministrativa erano eccessive. Ora hanno rinnovato il contratto per altri 6 anni”. Sul capannone: “Durante la conferenza hanno parlato del capannone da destinare a nuovo deposito. Da anni abbiamo cercato soluzioni in tal senso ma quella opzione è complicata. C’è bisogno di una spesa di almeno 1 milione di euro per sistemarlo. Ripeto – conclude Lucio Lonardoè semplice sparare sul vecchio, sul passato. Mi auguro sempre il meglio per l’Asia e per la città di Benevento ma fare l’amministratore con una coperta corta e raggiungere quei risultati non è semplice per nessuno”.