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Critiche, insulti, preghiere, battute ma anche complimenti. La vita social degli amministratori grazie o a causa della disintermediazione ha messo in diretto contatto i cittadini con i sindaci che sono spesso subissati di richieste ma anche di insulti per qualsiasi tipo di decisione presa. Lo sanno bene Clemente Mastella ma anche Virginia Raggi e il sindaco di Napoli Luigi De Magistris.

Al centro delle discussioni in questa settimana ci sono l’allerta meteo, la chiusura delle scuole e la sicurezza dei cittadini e dei plessi scolastici. Se il passato lunedì il primo cittadino di Benevento decise per la chiusura, dopo diversi tentennamenti, ieri non si è fatto beffare dagli studenti pubblicando sul suo profilo questo post: “Domani la protezione civile dà allerta gialla, perciò le scuole saranno aperte. Tranne che non salga di livello”.

Le prime risposte a Mastella sono state caustiche: “L’assurdo è dare l’apertura delle scuole con questo tempo e scrivere “salvo se non salga il livello” ipotizziamo dovesse salire in nottata l’ordinanza quando uscirebbe stanotte? Peggio ancora, immagina cosa potrebbe succede se la situazione dovesse peggiorare con le scuole aperte… mah!!”.

E ancora: “Guardi che qui l’allerta c’entra poco e niente, sono le strade che sono piene d’acqua, i ragazzi che vengono dai paesi potrebbero trovare difficoltà a venire a scuola prendendo un’assenza del tutto ingiusta, ci sono alberi a terra che impediscono il passaggio in alcune zone e inoltre vorrei ricordarle che oggi con la famosissima “allerta gialla” è successo l’inferno, spero che domani noi ragazzi non ci troveremo a rimanere a scuola più del solito”.

La pioggia questa mattina ha risparmiato Benevento dando ragione al Sindaco ma le polemiche riguardano i possibili danni ai plessi scolastici della città e i mancati controlli di questa mattina su eventuali infiltrazioni d’acqua o cedimenti strutturali. Proprio per verificare le condizioni di agibilità delle strutture scolastiche, il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, nella serata di ieri, ha deciso invece per la chiusura. Secondo la logica degli studenti e dei genitori una scelta da condividere e invece sui social sono arrivate le solite critiche:

Visto che noi cittadini non abbiamo nessun potere decisionale, ma purtroppo c’è chi decide per noi ci piaccia o no, chiedo: ma davvero in una sola giornata sarete in grado di verificare le condizioni di agibilità di tutti gli edifici scolastici di Napoli? Ma non ci prendiamo in giro!!!Per verificare tutte gli edifici scolastici della città di Napoli non basterebbe una settimana…che senso ha chiuderle solo domani?? Nessuno.  Questa è la verità! L’unica certezza sono i continui danni che create a chi lavora e al lavoro ci va con o senza allerta meteo!!!!!”

Aperte o chiuse fa lo stesso. Le pagine degli amministratori diventano un ottimo strumento per vomitare insulti a raffica. Ne fa le spese anche la sindaca di Roma Virginia Raggi che come il suo collega napoletano ha deciso per la chiusura. La sindaca è accusata di non aver potato gli alberi, pulito i tombini e di non aver ordinato la manutenzione dei plessi scolastici:

“Naggia a te. Non hai potato gli alberi. Non hai pulito i tombini non hai attappato le buche. Non hai mai fatto manutenzione . E ora roma è devastata dimettiti e Libera Roma”.

E ancora: “Anche la natura e’ piddina. Vento a 100 kmh che mancava da 20 anni. Ecco cosa intendeva quando in campagna elettorale parlava di vento di cambiamento che avrebbe spazzato via tutto. RaggiVeggente!!!”

Ao avete sto numero 20 anni fisso: 20 anni che non c’era sto vento, 20 anni che non si rifanno le strade; 20 anni che non si fanno gli appalti, 20 anni è colpa di quelli prima. Ti consiglio di valutare un altro numero: 28, i mesi della tua amministrazione. Mesi in cui siete riusciti a far rimpiange pure Nerone!!!”

Nessuno sarà mai soddisfatto, dunque, delle decisioni dei loro sindaci, da Benevento a Roma ci sarà sempre qualcuno contrario alle ordinanze.

C’è però chi difende l’operato degli amministratori: “Poichè appartengo a un’altra generazione invito i “giovani ” a usare un linguaggio più idoneo nei riguardi del sindaco. Non è vostro fratello. Esprimetevi perchè non condividete ciò che fa, benissimo! Ma con educazione!”.

Si sa, gli studenti per evitare un giorno di scuola farebbero di tutto, anche augurarsi nuove e violente perturbazioni: “Abbiamo un sogno nel cuore, allerta torna arancione”.