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Il treno storico Napoli – Pietrelcina è partito puntualissimo alle 8.53, in controtendenza con quelli che sono gli standard di Ferrovie dello Stato o delle compagnie di viaggio della Campania. Così, il primo dei 14 viaggi organizzati nel 2017 da Fondazione FS e Regione Campania per raggiungere Pietrelcina e i luoghi di San Pio a bordo di vetture d’epoca ha avuto inizio. Questi viaggi della fede prevedono viaggi lenti in percorsi ormai abbandonati che consentono di rivivere atmosfere di tempi passati. Insomma, non troppo diversi dai viaggi delle centinaia di pendolari che ogni giorno si spostano da una città all’altra, o da un paese all’altro della Campania.

Infatti, a pensarci bene, la formula del “turismo slow”, così com’è stato definito, o dei “viaggi lenti” non è granché innovativa: in Campania, e più in generale al sud, ci siamo abituati ai “viaggi slow” e alle carrozze d’epoca. Basti pensare ai treni della cumana o della circumvesuviano, o ancora a quelli della linea 2 della metropolitana. Quelli sì che sono treni d’epoca.

Il progetto “In treno per Pietrelcina” rientra nelle attività promosse da Regione Campania e Fondazione FS Italiane che, con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, ha trasformato circa 400 km di linee ferroviarie, ormai prive di trasporto pubblico, in un suggestivo museo dinamico. Effettivamente è bellissimo tornare indietro nel tempo, sentirsi come in un film. E’ così che si sentono, infatti, tutti i cittadini che ogni mattina tentano di raggiungere l’area vesuviana o quella flegrea. O ancora, più semplicemente, coloro i quali tentano di raggiungere Benevento: almeno un’ora e quaranta di cammino su sentieri “storici”, risalenti al secondo dopo guerra. Chissà che emozioni provano i pendolari ogni mattina.

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