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Benevento – L’imbarazzo della scelta in situazioni di emergenza. Un paradosso che Bucchi potrebbe vivere nelle prossime ore, quando la partita con il Verona busserà alla sua porta spingendolo a scegliere l’undici migliore per l’occasione. Difficile avere a disposizione Viola, infortunatosi alla caviglia durante la gara con il Palermo di venerdì scorso, ma diversi elementi sono sulla strada del recupero pur non garantendo una condizione ottimale. E’ proprio questo il dettaglio che sarà valutato da qui al fischio d’inizio fissato per le ore 21 di domenica. Dando per scontata la conferma del 3-5-2, una maglia da titolare è già prenotata dal portiere Montipò e dai difensori Volta (sul centrodestra) e Billong (centrale). Per il ruolo di interno sinistro si aprono diverse ipotesi, tutte legate ai recuperi di Costa e Letizia. E’ da questo che dipende il raggio d’azione di Di Chiara, che a seconda dei casi si troverebbe ad agire da difensore o da esterno mancino a tutta fascia. E’ chiaro che un recupero di Letizia (impensabile nel post-Barbera) metterebbe Bucchi nelle condizioni di schierare gli ex Carpi sulla stessa corsia ricreando un’asse che ha funzionato nelle uscite con Perugia e Palermo.

A centrocampo è l’assenza di un palleggiatore come Viola a complicare i piani. Il reggino è il meno sostituibile del terzetto perché dotato di geometrie fuori dal comune. L’impiego di Nocerino sarebbe la soluzione più logica da attuare, anche se la condizione non convince del tutto. Volpicelli, che bene ha fatto in coppa contro il Cittadella nel momento in cui è entrato in campo, sarebbe una scelta coraggiosa ai limiti dell’azzardo per un appuntamento comunque delicato come la sfida con l’Hellas. Più semplice, dunque, che Bucchi si concentri sull’opzione che prevede Tello e Bandinelli nel ruolo di interni e dello stesso Nocerino come perno centrale. Da non sottovalutare la crescita di condizione di Del Pinto, opzione plausibile a gara in corso ma non dal primo minuto, visto che l’abruzzese non gioca una partita dal 25 settembre scorso (vittoria 1-0 al Tombolato con il Cittadella). Resta infine suggestiva la pista che conduce a un impiego di Buonaiuto nel ruolo di mezzala, dove ha dimostrato di poter far bene in coppa e a sprazzi a Palermo, prima di trasferirsi sulla fascia. Al Benevento manca effettivamente un centrocampista in grado di fare da collante tra la mediana e l’attacco; uno che abbia in dote anche il tiro dalla distanza o quell’ultimo passaggio che spesso sono mancati alla squadra di Bucchi per essere incisiva negli ultimi sedici metri.

In  attacco, restando in tema di 3-5-2, la coppia Asencio-Coda resta la più quotata, anche in virtù del fatto che in coppa Ricci è parso poco a suo agio in quel ruolo al fianco del numero nove (insostituibile, dall’alto dei suoi otto centri stagionali). Dallo spagnolo, tuttavia, si attendono giocate che vadano al di là del lavoro sporco in cui si prodiga ogni volta che viene chiamato in causa. L’assist per il gol-qualificazione di Bandinelli può essere un buon viatico, ma col Verona servirà qualcosa di più.