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Benevento – Nel rigore sbagliato da Maric contro l’Alessandria, quanto nel successivo, immediato e clamoroso errore di Kargbo a porta vuota c’è il riassunto della disperata stagione del Crotone. Il penultimo posto in classifica fotografa la caduta libera di un club che si ritrova a un passo dal baratro, in grado di conquistare soltanto sedici punti in ventotto giornate. Per rendere la misura, lo scorso anno, in serie A, con lo stesso numero di partite i punti erano stati quindici, solo uno in meno.

Vero, i rossoblù avevano incassato anche 23 reti in più (erano già ben 70 contro i più dotati attacchi della massima serie), ma  nonostante i reparti difensivi della B non spicchino per organizzazione, quest’anno ne hanno realizzate quattro in meno. Soltanto il Pordenone, ultimo e in serie negativa da sette turni, è riuscito a fare peggio di un avversario che più che al modesto, tanto per citare il suo allenatore, si avvicina al mediocre.

La Strega, da par suo, sta dribblando ogni ostacolo da inizio stagione (l’ultimo il Covid, che non dovrebbe compromettere lo svolgimento della gara) eppure si trova potenzialmente a soli tre punti dalla promozione diretta. Ha una partita in meno, la squadra di Fabio Caserta, ma anticipa addirittura di 31 lunghezze il Crotone, che lo scorso anno (già aritmeticamente spacciato) pensò bene di trascinare con sé in B gli eterni rivali pareggiando al Vigorito sulla sirena.

Quello che vivremo sabato pomeriggio sarà il confronto numero 37 della storia infinita tra le due compagini che se le sono sempre date di santa ragione (14 vittorie giallorosse, 5 pareggi e 17 crotonesi, alcune delle quali pesantissime ndr.) ma mai erano arrivate al confronto diretto così distanti l’una dall’altra, nemmeno quando è capitato di concorrere già in partenza per obiettivi diversi. Un vantaggio, forse, per il Benevento che farebbe comunque bene a stare in guardia. In un eterno duello che per calore, rimandi e amarcord più di ogni altro si avvicina a un derby, non esistono vincitori né vinti fino al fischio finale. Con gli squali le trappole sono sempre in agguato.