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Benevento – I concerti, da sempre, rappresentano momenti di divertimento e aggregazione, un modo per godersi una sana serata in compagnia ascoltando la musica preferita. Il più delle volte, capita, di avere tra le mani qualcosa per combattere la calura, che sia solo acqua o birra, vino o un cocktail. Insomma scene di ordinaria normalità durante eventi del genere. 

Purtroppo ciò che è diventato di ordinaria normalità è anche il campo di battaglia successivo ai concerti. Ieri è stata la serata dedicata a Carl Brave col concerto in pieno centro: tantissimi giovani, tutti felici, tutti con le mani occupate. La scoperta “antipatica” è stata fatta a evento finito. Al posto degli spettatori c’era un “letto” di bicchieri, bottiglie e fiaschi a dare testimonianza di cosa era successo prima. Il segno tangibile che è difficile lamentarsi di una città pulita, quando basta un concerto per ritrovarsi con spettacoli simili. E’ sul grado di civiltà delle persone che bisogna intervenire per avere dei miglioramenti tangibili.

Per capire cosa aveva lasciato il popolo del concerto non serviva guardare, bastavano anche e solo le orecchie perchè il rumore delle bottiglie di vetro “a spasso” per il Corso Garibaldi era distinguibile.

La precisazione è d’obbligo: nessun dito puntato contro il concerto in generale e quello di Brave in particolare, ma nei confronti di un senso di civiltà che manca. E’ difficile trovare una spiegazione quando si decide di prendere da bere e poi disfarsi del bicchiere o della bottiglia lungo il percorso e non negli appositi contenitori che, non saranno tantissimi e capienti, ma ci sono. Ed è questo l’unico accorgimento che tocca all’Amministrazione comunale perchè, per eventi del genere, bisognerebbe pensare ad un incremento di raccoglitori. Troppo piccoli e pochi quelli che ci sono. La cattiva abitudine di abbandonare ciò che si consuma nel posto dove si è consumato è difficile da contrastare e testimonia un grado di civiltà che non appartiene del tutto alle persone.

Il post concerto diventa imbarazzante perchè è uno slalom tra contenitori vari, il lavoro per chi deve ripristinare la pulizia diventa pesante, quando basterebbe utilizzare i contenitori anche come punti di raccolta quando questo sono colmi. Insomma, fa meno male vedere migliaia di bottiglie raccolte in un punto piuttosto che sparse per la città, quasi come a voler testimoniare la presenza. Nell’era dei social, non basta farsi milioni di foto, video e altro, ai concerti serve lasciare anche una bottiglia sul suolo che ha il sapore “dell’io c’ero”.