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di Valentina Scognamiglio

Benevento – Se siete abituati alla poesia di Alda Merini o di Jacque Prevert un Poetry Slam potrebbe essere una piacevole scoperta. Vi potreste ritrovare di fronte a gente che urla, che canta o che si butta a terra e allora vi chiedereste, è questa poesia? Sì, lo è. In queste competizioni, infatti, non ci si limita a recitare il proprio pezzo come si faceva all’albore dei tempi, ma si interpreta con la voce e con il corpo. È una modalità abbastanza nuova di declamare poesie, infatti nasce solo nel 1984 a Chicago. Eppure negli ultimi tempi sta prendendo molto piede in Italia, al punto che il campione mondiale 2022 di questa disciplina, perché tale la si può definire, è l’italiano Lorenzo Malagoni. E proprio ieri, ospitati dalla libreria Masone Alisei, si è tenuta la prima semifinale regionale. Undici i partecipanti e tre minuti a disposizione per interpretare il loro pezzo e due manche. La giuria, composta dal pubblico, ha declamato i cinque finalisti che parteciperanno alla finale che si terrà il 25 giugno all’interno dell’Atella Sound Circus, Festival delle Arti a Succivo in provincia di Caserta. Giuliano Fiorillo, Andrea Sobrino, Fabio Napodano, Francesca Mazzoni e Francesco Nappi sono i poeti che si sfideranno nella finale contro i cinque artisti che passeranno la seconda semifinale regionale che si terrà il 19 giugno presso la Biblioteca Comunale Alfonso Ruggiero di Caserta.
Quella che si crea durante i Poetry Slam è una strana magia che trasporta lo spettatore oltre Oceano facendo respirare un’aria artistica molto lontana da quella a cui siamo abituati nel nostro bel paese che però sta sgomitando per affermarsi e diventare a tutti gli effetti un nuovo modo di narrazione poetica.