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Una legge con effetti retroattivi la numero 12 del 2019, precisamente l’art. 11 comma 2-bis, che esclude migliaia di aspiranti poliziotti risultati idonei al concorso per il reclutamento di 893 Allievi Agenti di Polizia del 26 maggio 2017. Ebbene sì, dopo un lungo iter a colpi di ricorsi e udiente di tribunale, gli aspiranti poliziotti, scrivono direttamente al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte all’indomani della formazione del nuovo governo giallorosso. Di seguito il testo.  
 
“Illustre Presidente,
 
Le scriviamo la presente, al fine di illustrarLe la situazione che, in questo periodo, sta penalizzando un corposo gruppo di giovani, di cui facciamo parte.
 
All’interno del “Decreto Semplificazioni”, attraverso cui è stato possibile attingere mediante scorrimento dalla graduatoria di un concorso ministeriale riguardante la Polizia di Stato, per ampliare le unità in tale Forza dell’Ordine, è presente una grave discriminazione relativamente all’ Art. 11 comma 2- bis, del decreto legge n. 135/2018 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 12/2019, che rimanda al medesimo decreto.
 
Nello specifico, con tale Art. si è dato avvio ad un processo retroattivo con cui sono stati esclusi migliaia di giovani dallo scorrimento della graduatoria del concorso “893 Allievi Agenti della Polizia di Stato” emanato il 26 maggio 2017, poiché a detta del suddetto decreto, non possedevano i nuovi requisiti previsti.
 
L’esistenza di tale graduatoria – 893 Allievi Agenti della Polizia di Stato – può essere contestualizzata all’interno del Concorso 1148 Allievi Agenti della Polizia di Stato – pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana – 4^ Serie Speciale “Concorsi Ed Esami” – del 26 maggio 2017 – e in tal senso, se non si considerasse tale imprescindibile legame, la graduatoria stessa non avrebbe alcun fondamento né valenza.
 
Nel marzo 2019 è stato dato avvio al procedimento finalizzato “all’assunzione di 1.851 allievi agenti della Polizia di Stato, mediante scorrimento della graduatoria della prova scritta di esame del concorso pubblico per l’assunzione di 893 posti di allievi agenti della Polizia di Stato” di cui sopra, approvato con il “Decreto Semplificazioni”.
 
In tale contesto, con nostro profondo rammarico, sottolineiamo quanto arbitrariamente sia stato deciso, escludendo e penalizzando chi, alla data del 1 gennaio 2019, avesse più di anni 26 o non avesse conseguito il diploma di Istruzione secondaria, contrariamente a quanto stabilito dal bando di concorso del 2017.
 
Le spiegazioni politiche avanzate dagli esponenti della Lega – partito che ha presentato detto emendamento -ci invitano a considerare i due procedimenti volti all’assunzione, come due distinti concorsi, ovvero indipendenti l’uno dall’altro”.
 
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