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Benevento – L’I.T.I. G.B. Bosco Lucarelli  di Benevento protagonista di un seminario di formazione e sensibilizzazione in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Questa mattina, infatti, le volontarie del Centro Anti Violenza CIF di Benevento: l’avvocato Romina Amicolo, e le psicologhe Ilaria Ortolano e Valentina De Angelis hanno illustrato i risultati del focus group sulle pari opportunità e la violenza di genere condotto in tre classi dell’Istituto tecnico industriale di Viale San Lorenzo.

Un’iniziativa fortemente voluta anche dalla dirigente Maria Gabriella Fedele che ha introdotto il dibattito, moderato dalla giornalista Marisa Del Monaco e a cui hanno partecipato Vittoria Principe, componente della commissione regionale per le pari opportunità e Domenica Marianna Lomazzo, consigliera di parità della Regione Campania.

Dopo i saluti di rito, sono stati gli studenti a diventare protagonisti attraverso una performance in inglese, a cura della professoressa Giuliana Senese, in cui hanno simulato le violenze subite dalle donne.

Durante il convegno la consigliera Lomazzo ha ribadito la necessità di combattere le discriminazioni di genere: “Scuola, famiglia e mezzi di comunicazione sono fondamentali per abbattere stereotipi e luoghi comuni sulle donne. In regione stiamo puntando su tre punti: Sostegno al reddito alle donne che decidono di denunciare le violenze; sostegno alle donne discriminate sul posto di lavoro; potenziamento e istituzionalizzazione dei centri anti violenza”.

La Lomazzo ha annunciato che finalmente anche Benevento avrà una consigliera di parità: “Non è possibile che a Benevento non ci fosse una consigliera di parità. Vi annuncio che sarà la professoressa Rocchina Staiano a seminare la cultura delle pari opportunità”.

La componente della commissione regionale per le pari opportunità ha illustrato la preoccupante situazione nel Sannio: “Sto tentando di attuare un’inversione culturale su tutto il territorio sannita che può essere portatore di buone pratiche. Ciò – sottolinea Principe – ricordando che la provincia di Benevento è al secondo posto in Campania per inadempienze nell’attuazione della normativa in tema di parità di genere negli enti istituzionali”.

Vittoria Principe, inoltre, ha attaccato il comune di Benevento e le consigliera delegata alle pari opportunità, Patrizia Callaro, colpevole, secondo la Principe di: “essere una figura vuota che ancora non riesce ad approvare nemmeno un regolamento. Al Comune non c’è nemmeno la Consulta”.

Contesto, probabilmente, poco adatto a tali considerazioni che fanno, però, riflettere sull’eccessiva confusione e arretratezza sul tema del genere e delle discriminazioni anche da parte di chi dovrebbe dare il buon esempio.

A sottolinearlo sono state proprio le 3 esperte del tema che hanno condotto la ricerca a scuola formando ed educando i ragazzi sull’ampia e complessa questione della violenza di genere. Dall’analisi qualitativa del focus group, somministrato ai ragazzi, è emerso che: “Oggi c’è una maggiore parità fra ragazzi e ragazze rispetto al passato ma che le ragazze vengono ancora giudicate e discriminate sulla base di pregiudizi e preconcetti. Occorrerebbe – secondo gli studenti – mostrare le conseguenze che le donne vittime di violenza subiscono, parlarne di più a scuola organizzando incontri mirati, ed educare all’affettività fin dalla scuola primaria”.

Romina Amicolo, avvocato, Dottore di Ricerca in Filosofia del Diritto, Presidente C.I.F. Comunale Benevento ha ricordato la vasta confusione sulle questioni di genere, evidenziando, però, come occasioni come quella odierna siano utili a fare passi avanti anche per la formazione, teorica e pratica, degli studenti e non solo:

La centralità della scuola nella prevenzione delle discriminazioni e nelle violenze è stata certificata anche dalla Convenzione di Istanbul. La violenza sulle donne è parte di un più ampio problema che riguarda le discriminazione di genere. Avere contezza del fatto che il genere è un concetto culturale che va al di là del sesso è fondamentale per educare e formare gli uomini e le donne del domani. Le discriminazioni riguardano un universo che abbraccia l’omofobia, il bullismo e il genere femminile”.

“L’altra questione rilevante – prosegue la Presidente del CIF Benevento – è comprendere l’intersezionalità del fenomeno in termini filosofici, giuridici e politici. Senza un’equa redistribuzione del reddito, senza un’azione strutturata a sostegno di fasce della popolazione sempre più povere non risolveremo il problema, non fermeremo le violenze e gli abusi. I centri antiviolenza devono ricevere aiuti economici e strutturali restando però enti autonomi e non istituzionali. Spesso la violenza è proprio istituzionale e abbattere l’asimmetria di potere tra ricchi e poveri, uomini e donne è uno dei passi principali da compiere per raggiungere davvero una parità di opportunità, di diritti e di doveri”.