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Benevento- Vittoria Principe, attraverso una nota stampa, attacca il Sindaco di Benevento accusandolo di dedicarsi esclusivamente agli affari politici di famiglia invece che del bene della città che dovrebbe amministrare. Di seguito la nota completa di Principe:  

E’ tempo di elezioni per il rinnovo del Palamento e del Senato Italiano, e tutti i partiti sono impegnati nella composizione delle liste . E così, come appare sempre più probabile, il “rinato” Mastella, Sindaco protempore della città, è affaccendato anche Egli a collocare la moglie, Sandra Lonardo Mastella, nella lista al Senato della quarta gamba del centro destra Noi con L’Italia. Poco importa se la città versa in uno stato comatoso, priva di ogni forma di vita in tutti i settori. Una città che in decomposizione, una città giunta ai minimi storici politico-amministrativo,  da quando si sono insediati Mastella e la sua “truppa”.”

Non vi è traccia – prosegue la Principe –  di un’azione degna di citazione, un tirare avanti dovuto solo ed esclusivamente al disegno politico che la famiglia di Ceppaloni aveva fin dall’inizio. Un Sindaco che si distrae ed è affaccendato in alchimie elettorali, togliendo così spazio e tempo a Benevento che, viceversa, avrebbe bisogno di un Sindaco dinamico, capace, pronto al rilancio della propria comunità. Un Sindaco modello Pietrantonio, De Luca di Salerno, non un primo cittadino capace di organizzare solo spazi festaioli per pochi intimi e cortigiani. Un Sindaco protempore Mastella, che verrà ricordato solo ed esclusivamente per il dissesto. Quello stesso dissesto che avrebbe, con maggiore accortezza e rispetto dei tempi, potuto evitare e impedire il salasso economico cui, oggi, i beneventani sono sottoposti con tasse e conseguenti disservizi. Sarebbe lunga l’analisi e la denuncia politico/amministrativa sul flop Mastella. Sarebbe lungo elencare disservizi, disfunzioni, disattenzioni, leggerezze, vere e proprie incapacità amministrative. E dopo due anni di governo, a parte la concretizzazione della candidatura per tornare a Roma, la dichiarazione del dissesto, le feste festini e triccaballacche, ancora non comprendiamo “l’idea di città” di Clemente Mastella. Quello che avrebbe dovuto salvare Benevento e che invece ha solo utilizzato la fiducia dei beneventani per ritornare ad avere “un posto al sole”