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Benevento – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Niccolò profeta, presidente del circolo “GN Benevento città”.

Oggi – 4 novembre 2018 – si celebra e si esalta il centenario della conclusione della prima guerra mondiale, detta anche la “Grande Guerra”, con la consacrazione della vittoria definitiva del Regno d’Italia sul nemico secolare dell’Impero Austro-Ungarico. Prima guerra mondiale, definita anche tradizionalmente e storicamente come quarta guerra di indipendenza, perché suggellò il ritorno alla Madrepatria delle terre ancora irredenti di Trento e di Trieste, dell’Istria, di Pola e di Zara per completare l’unità della nazione italiana, non solo territoriale, ma anche etnica e geografica, come già auspicava Dante con il verso del nono canto dell’inferno “Si come a Pola, presso del Carnaro, ch’Italia chiude e i suoi termini bagna”. Una Vittoria – oggi obnubilata inspiegabilmente da alcune parti politiche vocate da decenni a concepire la storia d’Italia a partire dal 25 aprile 1945 (parce sepultis) – conquistata sotto l’egida del Re Vittorio Emanuele III, definito a causa di ciò “il Re soldato”, e dagli enormi sforzi e sacrifici di tutte le forze armate, dagli alti vertici militari fino all’ultimo umile, ma eroico soldato italiano. Una Vittoria alata – come la definì D’Annunzio – conquistata con il lavacro di 600.000 soldati italiani immolatesi su tutti i fronti di guerra per l’amor di Patria e per questo ultimo e finale obiettivo patriottico. Onore e memoria a questi Combattenti, a questi Fratelli d’Italia, che hanno riscattato “l’antico servaggio” in cui versava da secoli la nazione italiana“.