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Benevento – Da giorni ormai non si fa altro che discutere del caso Giorgio ZolloRione Libertà. La società del presidente Bruno Formato si è ritrovata nell’occhio del ciclone dopo la sfida di campionato con il San Leucio del Sannio, partita tra l’altro persa dai ragazzi di Maurizio Pinto. Il risultato del campo, però, è passato inevitabilmente in secondo piano. Il padre di Giorgio ha denunciato su facebook un episodio increscioso, un post ripreso e condiviso dallo stesso sodalizio del presidente Gaetano Varricchio. La diretta conseguenza è stato il generarsi di un vero e proprio putiferio che ha costretto il Rione Libertà a diramare un comunicato stampa per spiegare quanto accaduto. In mezzo a tanto vociare, il messaggio più significativo arriva probabilmente da chi meno te lo aspetti. Gianluigi Bianchini fa del calcio la sua più grande passione, è un tesserato del Rione Libertà ma in campo non indossa le scarpette o scende in campo. Gianluigi segue la squadra del suo quartiere, da un mano e spesso lo vedi sulla fascia, oltre la linea bianca, a svolgere il ruolo di assistente arbitrale. Un ruolo fittizio nel mondo del calcio dilettantistico al di sotto della Promozione, dove il fischietto resta unico e insindacabile giudice. “Sto vedendo tante cose brutte scritte sul nostro Rione, tante però non sono vere“, è il messaggio lanciato da Gianluigi, “sto con il Rione da anni, per me sono tutti fratelli e mi fanno stare bene. Giorgio è un nostro amico, lo vogliamo bene e vorremmo parlargli per risolvere la questione. Lo aspettiamo domenica, siamo amici e basta. Forza Rione Libertà“. Basterà questo per stemperare la tensione?