- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Un atto criminale contro Benevento. E la firma porta nome e cognome”. E’ sulla sanità che Stefano Caldoro (leggi qui la sua conferenza stampa) ha calcato più volte la mano nei suoi affondi contro De Luca.

Mirino centrato, in particolare, sulla questione ospedali. Come si ricorderà, la battaglia per la difesa degli ospedali di Benevento e Sant’Agata portò nel luglio del 2018 (leggi qui) lo stesso Pd sannita a votare in direzione un documento fortemente critico nei confronti delle scelte operate da De Luca (che poi due mesi dopo, da Telese, non mancò di replicare ai democrat locali definendo “una chiavica” quel documento, leggi qui).

Oggi su quella vicenda è ritornato Caldoro: “Quella posizione del Pd sannita mi convinse molto, fu molto coraggiosa. Ovviamente, da quel momento in poi il Pd sannita è stato relegato in posizioni marginali dalla Regione… “.

A giustificare quella reazione del Pd, ha spiegato il candidato presidente del centrodestra, era il contenuto del piano ospedaliero regionale in cui era scritto chiaramente che l’ospedale di Benevento dovesse essere “assorbito gradualmente dal Moscati di Avellino”. “E’ per quel documento che i medici più bravi tra quelli presenti al Rummo hanno deciso di scappare. Poi la Regione si è corretta, in un secondo momento, ma il danno era ormai fatto”.

Fu un vero e proprio atto criminale contro Benevento” – ha incalzato Caldoro tornando sulla prima stesura del Piano. “Criminale e ingiusto. Ingiusto per un ospedale che ha valore e a cui doveva essere riconosciuta pari dignità con il Moscati di Avellino”.