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Benevento – Nessuna decisione al termine del vertice in Prefettura sulla vertenza Samte. Dopo l’atto davanti al notaio Romano per la liquidazione dell’Azienda partecipata dalla Provincia, oggi vertice in Prefettura con il vice presidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola, il presidente della Provincia di Benevento Antonio Di Maria, il direttore generale dell’Ente, Nicola Boccalone, l’amministratore della Samte Carmine Agostinelli, il presidente dell’Ato, Pasquale Iacovella e i sindacati, per capire cosa fare soprattutto per i lavoratori. Al termine del summit, presieduto dal vice prefetto vicario, Esther Fedullo, tuttavia, non sono emerse novità per il destino lavorativo dei 51 dipendenti della società ormai dai ieri in liquidazione. La prospettiva potrebbe essere quella di avere contratti di solidarietà o prossimità a 12 ore complessive e al 32% del tetto salariale. Una prospettiva, sollecitata dalla Provincia, che non stuzzica tuttavia i lavoratori, propensi a non accettarla. Da qui lo stallo di oggi. Il prossimo 3 gennaio, comunque, ci sarà un nuovo incontro tra Provincia ed Ente d’ambito rifiuti per ottenere un cronoprogramma e sapere se lo Stir di Casalduni e la discarica di Sant’Arcangelo possono riavviare le proprie attività. Ma questa mattina è andata in scena uno scontro politico tra Regione Campania e Provincia di Benevento. Il presidente Di Maria ha abbandonato presto i lavori, in quanto era in programma il Consiglio Provinciale, affidando la rappresentanza al direttore generale Boccalone e a Carmine Agostinelli, amministratore della Samte. Bonavitacola ha attaccato: “Non abbiamo raggiunto nessun intesa. E’ una replica della decina di riunioni alle quali ho partecipato. Si ritorna sempre al punto di partenza. Occorre riattivare la produttività che la Samte dispone. Riattivare quindi lo Stir di Casalduni e la discarica di Sant’Arcangelo Trimonte. Sono mesi che questi interventi possono realizzarsi, oggi 31 dicembre per realizzare interventi banali non si fanno”. Quindi ha aggiunto: “Mi meraviglio e sono rammaricato che si fanno ancora riunioni di questo tipo. E’ abbastanza frustrante, serve uno scatto di operatività e responsabilità da parte di tutti. Si sta girando a vuoto per mesi per dei piccoli interventi che non creano le condizioni per il ripristino delle attività. Lo Stir è fermo da un anno è mezzo, non ci vuole l’ira di Dio per riattivarlo. Noi Regione Campania stiamo dando una mano con finanziamenti ma occorre velocizzare questi interventi. Qui ci diciamo sempre le stesse cose. Non è sopportabile”. Piccata la risposta di Carmine Agostinelli della Samte: “Chi sostiene che non abbiamo investito afferma il falso. Stiamo seguendo il cronoprogramma per il riadeguamento dello Stir e i lavori della sistemazione della discarica di Sant’Arcangelo. Gli investimenti in atto per Casalduni e per Sant’Arcangelo, quest’ultimo della della Provincia di Benevento, stanno andando avanti”. Ai dipendenti Agostinelli ha dichiarato: “Avevo detto che oggi non c’erano le possibilità per sostenere queste spese. Per scongiurare il licenziamento collettivo occorre un accordo altrimenti sarà licenziamento”. Come dicevamo, questa prospettiva non va giù ai sindacati. Infatti, la Flc con Gianserena Franze ha detto: “E’ un accordo penalizzante quello proposto. Un part time a dodici ore alla settimana che poi porterà comunque ad un licenziamento tra 12 mesi non è una prospettiva accettabile. Vogliamo garanzie e oggi non ci sono situazioni  certe e chiare all’orizzonte. I lavori si stanno facendo, ma i tempi non sono quelli prefissati. Ancora oggi si parla delle stesse cose e siamo increduli. La Regione oggi ha detto alla Provincia quanti soldi avete a disposizione, la Provincia invece tergiversa. Non c’è volontà di azione”.