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Benevento – Dopo le dimissioni dei vertici della Samte, rassegnate nella giornata di ieri, questa mattina i consiglieri provinciali di Benevento si sono riuniti alla Rocca per affrontare la crisi che riguarda l’intero comparto dei rifiuti. Gli ormai ex amministratori De Gregorio e Viparelli hanno lasciato in mano al presidente della Provincia Antonio Di Maria le sorti della società partecipata oberata da una massa debitoria importante (accumulati anche grazie ai ritardi nei pagamenti dei comuni sanniti) che coinvolge, indirettamente,  anche i 52 dipendenti della Società . A tutto questo si aggiunge la staticità dell’Ato che da quasi due anni dalla sua istituzione appare organo passivo nel guazzabuglio istituzionale in atto e la prossima chiusura del termovalorizzatore di Acerra che dovrebbe, nelle previsioni dei tecnici, acuire la crisi rifiuti anche nel Sannio. Dalla riunione le buone notizie arrivano sulla decisione di non toccare le tariffe per non gravare dei costi di gestione del ciclo dei rifiuti ulteriormente i contribuenti sanniti mettendo in campo tutte le iniziative di natura tecnica ed amministrativa per scongiurare aumenti.

Oggi – ha dichiarato il Presidente della Provincia Antonio Di Maria a fine riunione – abbiamo continuato a discutere per affrontare la questione puntando sulla riapertura della linea dello Stir che resta una priorità assoluta mettere in campo iniziative utile affinché si possa eventualmente utilizzare la discarica di Sant’Arcangelo Trimonte però, solo per i rifiuti dello Stir. Per quanto riguarda la Samte – ha proseguito Di Maria – ringrazio il Presidente De Gregorio che, secondo il mio punto di vista, ha svolto egregiamente il suo lavoro. Le sue dimissioni sono irrevocabili e non posso che accettarle e ora attiverò tutte le procedure utili per individuare un nuovo amministratore. La mia posizione è chiara sulla Samte, io non ho mai detto di voler chiuderla chiudere. E’ normale che non dipende solo da me, ci sono altre variabili che vanno monitorate giorno per giorno. Si è deciso di dare una piccola iniezione di liquidità per far si che vada avanti soprattutto sulla gestione dei siti e delle discariche post-mortem. Sulla situazione debitoria c’è un concordato che deve essere omologato il 10 aprile, se ciò non accadrà fallirà”.