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L’associazione ‘Io x Benevento’ continua a ricevere segnalazioni che destano sconcerto. L’utenza “è avvilita, stanca, profondamente umiliata – si legge in una nota – e soprattutto in pericolo. Martedì 7 febbraio lo zio di nostro iscritto P.M., malato oncologico, ha subito una frattura all’avambraccio e polsi, ha dovuto ricorrere alle cure del S. Pio, quindi, si è recato al Pronto Soccorso dove, dopo aver eseguito accertamenti diagnostici strumentali è rimasto lì per due giorni, poi, è stato trasferito in oncologia dove è rimasto per altri tre giorni e poi è stato trasferito in ortopedia dove è rimasto per un giorno e mezzo. Ma il suo tour non è finito perché poi lo hanno portato in chirurgia d’urgenza.
L’intervento chirurgico era previsto per lunedì 13 febbraio alle ore 15.30, quindi, il paziente, dopo sei giorni, viene portato in sala operatoria con un camice ma per mancanza di anestesisti, dopo un po’, lo hanno riportato in camera. Sono trascorsi tredici giorni dal suo ingresso in ospedale, il paziente sta ancora con il camice ma l’intervento è stato rinviato più volte. Ricordiamo che è un malato oncologico.
E’ legittimo chiedere alla Direzione e alle Autorità competenti come intendono interpretrare questa vicenda? 
E’ o non è una negazione di un diritto? Questa vicenda, come tante altre, potrebbe arrecare dei problemi di salute ai pazienti? Su chi ricadono tali responsabilità?
Sono questi i fatti o i progressi che annunciano dalla Direzione?
Continueremo a raccogliere casi – conclude l’associazione – al fine di presentarli ai media nazionali e porre le dovute domande alle Autorità competenti”.