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Solitamente quello del “Question time” è un appuntamento che scivola via nell’indifferenza. Ancora di più quando è la maggioranza a interrogare la maggioranze perché il tutto – in genere – si risolve in domande e risposte di comodo.

Ciò che è accaduto ieri, però, fa eccezione, eccome se fa eccezione. Le parole pronunciate da Gino Abbate meritano un approfondimento. Da parte della politica ma anche da parte di altre autorità considerato il peso delle accuse lanciate. L’esponente mastelliano, iscritto al gruppo ‘Noi di Centro’, da sempre poco incline a ortodossie e politichese, nell’interloquire con l’assessore alla Sanità a cui aveva chiesto numi circa alcune selezioni interne all’Azienda Ospedaliera ‘Vanvitelli’ ha pronunciato parole di fuoco anche nei confronti del Direttore Generale del ‘San Pio’ di Benevento.

Alla grande confusione che riguarda il sistema sanitario si aggiunge l’assoluta arroganza con cui i Direttori Generali delle Aziende Ospadaliere Locali, nominati dal Presidente Vincenzo De Luca, esercitano la loro azione sul #territorio. Il rapporto diretto con il Presidente De Luca, infatti, non giustifica lo stravolgimento delle regole dettate dalla stessa Regione Campania” – la premessa del suo intervento in Aula.

Mi riferisco, nello specifico, – ha proseguito – all’Azienda Ospedaliera “Vanvitelli” e all’Ospedale “San Pio” di Benevento. Dove nel primo caso il Direttore Generale agisce ritenendosi avulso dal sistema sanitario regionale, nel secondo, invece, il Direttore Generale del San Pio si arroga il diritto di calpestare medici, colleghi con anni di esperienza guardando non alla professionalità ma all’appartenenza e alla parentela politica”.

Un dato allarmante – ha dichiarato ancora Abbate – che non è in linea con quanto dichiarato, in campagna elettorale, dal nostro Presidente De Luca e che mina i principi di trasparenza, professionalità e tutela del territorio. Episodi che vanno portati alla luce e all’attenzione del Presidente stesso così che possa rivedere i rapporti intrapresi con alcuni di questi Dirigenti”.

Insomma, siamo ben oltre i confini della critica. Per Abbate, infatti, il direttore generale del San Pio Mario Ferrante “calpesta la professionalità dei medici”, favorisce in nome e per conto “di appartenenze politiche e parentele politiche”, danneggia gli interessi del territorio e agisce in sfregio ai principi di trasparenza.

Vere e proprie bordate che non possono passare sotto silenzio. Tra l’altro, lo ribadiamo, a lanciarle è proprio un esponente della maggioranza che governa la Regione Campania. E in attesa di una qualsivoglia risposta, Abbate ha annunciato pure un’ulteriore iniziativa; “E’ nata una raccolta firme che ha l’obiettivo di allontanare tutti questi soggetti colpevoli di aver non solo calpestato professionalità ma anche la tutela della salute”.

Il 2 aprile, nel corso della Festa dell’Ordine dei Medici, – ha concluso Abbate – affronteremo queste tematiche con i vecchi ed i nuovi iscritti. Dobbiamo, infatti, garantire ai nostri cittadini di essere curati da mani esperte di professionisti, formati con anni di studio, sacrifici ed esperienza e non da chi ostenta nel proprio curriculum la parentela con esponenti politici”.