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Benevento – Curiosa e particolare, sempre se non vogliamo definirla assurda. Il riferimento è alla statistica citata da Roberto Beccantini, una delle grandi firme del giornalismo sportivo italiano, che sulle colonne della Gazzetta dello Sport ha riportato qualche dato emblematico sulla stagione in corso. Oggetto di discussione: il dribbling. L’osservatorio svizzero di Neuchatel ha infatti pubblicato la classifica dei cento migliori dribblatori dei cinque maggiori campionati europei, dalla Premier League alla Serie A, passando per Ligue 1, Bundesliga e Liga. Ne emerge, in riferimento al Bel Paese, che due giallorossi come Marco D’Alessandro e Nicolas Viola rientrano nella top 50 occupando rispettivamente il 38° e il 47° posto. Entrambi, nella specifica del gesto tecnico, hanno fatto meglio di calciatori come Nainggolan, Luis Alberto e Alex Sandro in Italia, e di centrocampisti quali Verratti (57esimo in Ligue 1) e De Bruyne (98esimo in Premier) se si prendono in considerazione i tornei esteri. 

Questione di caratteristiche, è chiaro, ma anche di gioco. E’ lo stesso Beccantini sulla “rosea” a rimarcare il particolare: “Al di là del concetto di onnipotenza che diffonde, il pupillo di Pep Guardiola dribbla meno di quanto mi sarei aspettato. Al Manchester City, il belga ha allargato e raffinato il ruolo e la manovra al punto da diventare materia di analisi e termine di paragone. Non sono poche le squadre che cominciano a sbandierarne piccoli sosia: Piotr Zielinski nel Napoli, per esempio”.

Sta di fatto che Viola e D’Alessandro rappresentano comunque una piacevole scoperta per il giornalista: “Giocano nel Benevento, fanalino dei fanalini d’Europa. Curioso, no? Sordi alle scomuniche dei puristi, continuano a coltivare un gesto che ha nutrito la letteratura, dal passo doppio di Amedeo Biavati alla finta di Garrincha”, scrive rendendo omaggio ai protagonisti del passato. Il problema, per il Benevento, sta per l’appunto nel constatare che i dribbling di Viola e D’Alessandro non hanno finora portato i punti e i meriti che invece una classifica del genere rende loro. Insomma, dribblare avversari finora non è bastato a fare lo stesso con la desolante ultima posizione nel torneo di serie A.