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Alzi la mano chi non se lo aspettava. Carmine Valentino si candida per la guida del Comune di Sant’Agata dei Goti. Dopo le vittorie del 2009 e del 2014, il segretario provinciale del Partito Democratico a settembre andrà alla ricerca del suo personalissimo triplete.

E’ questo l’esito, scontato, della crisi politica deflagrata nella notte tra il 25 e il 26 maggio scorsi, quando tredici consiglieri comunali su sedici, presso lo studio beneventano del notaio Santamauro, presentarono le proprie dimissioni contestuali dalla carica ponendo fine all’esperienza da sindaco di Giovannina Piccoli, eletta soltanto nel giugno del 2019 e proprio dalla compagine amministrativa che faceva capo al suo predecessore.

Pochi dubbi, tra gli addetti ai lavori, rispetto al fatto che Carmine Valentino sarebbe stato nuovamente della partita e con un ruolo da protagonista. E considerate le polemiche che hanno fatto seguito alla sfiducia della Piccoli è giusto così: sarà la comunità saticulana a giudicare quanto accaduto negli ultimi 13 mesi.

L’annuncio della candidatura di Valentino è arrivato pochi minuti fa via facebook: “… Ed è con lo spirito, la forza ed il coraggio di sempre che, con la schiena dritta e il mio volto in primo piano, ripropongo il mio impegno a servizio della comunità santagatese” – si legge nel passaggio conclusivo del suo intervento.

Intervento che riproponiamo integralmente e che parte proprio dalle vicende sopra richiamate. Scrive Valentino:

Interrompere un percorso, non è mai una scelta facile o un evento che può lasciare indifferenti.

Per comprenderne le motivazioni e il significato bisogna, con onestà intellettuale e spirito critico, andare nella profondità delle cose.

Pregiudizi e pseudointrighi non possono e non devono prevalere sulle reali questioni che hanno portato ad una scelta doverosa, seria e sofferta.

Quando si decide di partecipare ad una competizione elettorale si definisce e si sposa un progetto, un metodo e delle finalità insieme a persone con cui vi è condivisione e sinergia d’intenti, nell’unico ed esclusivo interesse della Comunità da amministrare, assumendosi le responsabilità inevitabilmente collegate alla funzione di primo cittadino e di amministratore.

Nel momento in cui i presupposti, che dovrebbero guidare l’agire comune e la condivisione, vengono inquinati da pregiudizi e false letture, si ha l’obbligo, con serietà e responsabilità, di dare un segnale, un alert, un allarme. Così il mio gesto dello scorso gennaio e di altri susseguitisi.

Quando si governa la “cosa pubblica” non si può e non si deve, nel rispetto del patto siglato con il popolo sovrano, legame imprescindibile tra l’eletto e l’elettore, dare spazio o far prevalere superficialità e disattenzione.

Partecipazione attiva, propositività, programmazione, impegno, coerenza, sacrificio…….da sempre questi sono stati elementi primari del mio operare al fine di dare risposte concrete, efficaci ed efficienti alla Comunità: in qualche occasione senza raggiungere l’auspicato obiettivo, in altre, molto più frequenti, raggiungendo gli obiettivi preposti anche tra pesanti storiche criticità e difficoltà. Con forza, determinazione e spesso coraggio. Sì coraggio!

Ed è con lo spirito, la forza ed il coraggio di sempre che, con la schiena dritta e il mio volto in primo piano, ripropongo il mio impegno a servizio della comunità santagatese, sottolineando, ancora una volta, che tocca tuttavia al tempo, noto galantuomo, lasciar cadere il velo delle ipocrisie e svelare le appartenenze autentiche o farlocche e le presunte coerenze.
Basta solo avere la necessaria #pazienza.