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Benevento – A vedere l’andamento dell’ultimo periodo, Benevento e Bari avrebbero poco da sorridere. Eppure, mentre nel Sannio si convive con l’apatia, aspettando e sperando in tempi migliori, in Puglia bisogna adoperarsi per tenere a freno i facili entusiasmi. La differenza è tutta in una classifica che vede i biancorossi lanciati all’inseguimento delle prime della classe, forti dei 19 punti conquistati, a dispetto dei giallorossi impantanati nei bassifondi e costretti a tirarsi fuori dalle sabbie mobili, in virtù degli appena 10 punti ottenuti.

Questione di prospettive, per due squadre alla ricerca di un successo che per entrambe non arriva dalla sfida esterna con il Venezia. I tre punti per il Bari mancano da quasi un mese, esattamente dallo scorso 8 ottobre, giorno del match con i lagunari. Da quel momento, i galletti hanno perso tre partite su quattro, compresa la gara di Coppa Italia con il Parma, pareggiando l’ultimo incontro con la Ternana. Due ko in campionato che hanno arrestato la corsa dei pugliesi, ma l’aspetto più significativo riguarda un attacco che si è improvvisamente inceppato.

Un Bari senza reti all’attivo negli ultimi 360 minuti, nonostante la presenza del capocannoniere del torneo Cheddira. Una anemia che Mignani conta di “guarire” con il rientro di Antenucci, assente contro le fere per un indolenzimento. L’attaccante dovrebbe essere l’unica novità nel 4-3-1-2 biancorosso, dove il vero ballottaggio è rappresentato da Botta e Bellomo, in corsa per la maglia da trequartista. Assente Ceter, contro il Benevento l’ossatura dovrebbe essere la solita: Vicari e Di Cesare al centro della difesa, Maita, Maiello e Folorunsho a centrocampo.

Più lunga l’astinenza dai tre punti per la Strega, che non vince ormai dal 3 settembre, giorno dell’exploit al “Penzo” di Venezia. Dovrebbe varare la continuità anche Cannavaro, ma per motivi opposti rispetto a Mignani. Il tecnico partenopeo conta di recuperare qualche pedina esclusivamente per la panchina, in modo da avere un ventaglio di scelte maggiore almeno in corso d’opera. Per il resto, la formazione di partenza non dovrebbe discorsi molto dal 3-5-2 utilizzato contro il Pisa. Una variazione tattica che ha permesso al Benevento almeno di muovere la classifica e di collezionare il terzo clean sheet stagionale, dopo sei gare consecutive in cui i sanniti avevano incassato almeno una rete.

Piccoli e incoraggianti segnali per una squadra ancora alla ricerca della propria identità, costretta a pagare dazio alla sfortuna ancora una volta. Cannavaro, insomma, si affiderà alle certezze che i sanniti si sono faticosamente costruiti negli ultimi novanta minuti, mentre quelle a cui farà affidamento Mignani hanno radici più profonde. Scelte che a metà settimana appaiono già fatte per Benevento e Bari, intenzionate a disperdere l’aria di crisi (di vittorie) che ha colpito giallorossi e biancorossi.