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Sarà la Corte di Cassazione a porre la parola fine alla diatriba giudiziaria tra la Provincia di Benevento e Alfredo Cataudo.

Il presidente Ricci ha infatti deciso di ricorrere contro la sentenza del Consiglio di Stato che lo scorso 27 giugno (leggi qui) ribadiva la validità delle ragioni di Cataudo, già riconosciuta in precedenza dal Tar, in merito alla illegittimità del provvedimento che determinava la sua esautorazione dai vertici di Asea, l’agenzia sannita che si occupa di energia e ambiente.

La Rocca, dunque, non si rassegna. E sarà ancora una volta l’avvocato napoletano Felice Laudadio – che ha già seguito l’iter nelle varie fasi di giurisdizione amministrativa – a guidarne la controffensiva finale.

Tutto nasce nell’agosto del 2016, con la decisione di Cataudo di impugnare il provvedimento di dichiarazione di decadenza dall’incarico di presidente del cda Asea nonché dalla carica di direttore della medesima agenzia, emesso il 19 luglio dello stesso anno dal segretario generale della Provincia.

Iniziava così un lungo braccio di ferro giudiziario tra le parti fino alla sentenza del Tar che annullava l’atto del 19 luglio e i successivi provvedimenti della Provincia e condannava l’ente di piazza Castello a rimborsare a Cataudo le spese di giudizio.

Confermato dal Consiglio di Stato il pronunciamento del Tribunale Amministrativo, la vicenda sembrava ormai chiusa. Non per Ricci, evidentemente. Per il Presidente della Provincia, in scadenza tra poco più di trenta giorni, resta ancora un capitolo da scrivere.