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Benevento – Accovacciata in un angolo, al riparo dalla pioggia che stava cadendo sul Ciro Vigorito. La telecamera di uno smartphone ha scovato una volpe nei pressi degli spogliatoi. Stava provando a riscaldarsi, poi è fuggita via. Chissà cosa avrebbe detto Antoine De Saint-Exupéry, che la scelse come simbolo dell’amicizia per il suo ‘Piccolo Principe’. E se avrebbe poi trovato un nesso con la cinquina rifilata dal Benevento al malcapitato Pisa sotto una tormenta primaverile che ha risvegliato l’assopita Strega. 

Si è parlato tanto di legami nelle ultime due settimane, di quanto la squadra di Fabio Caserta stia facendo fatica a riportare gli appassionati sanniti allo stadio. Ieri erano poco più di tremila nonostante le promozioni e i prezzi stracciati per studenti e lavoratori di molte aziende. Alcuni hanno acquistato il biglietto a soli due euro e forse hanno desistito all’ultimo momento, quando hanno visto il cielo ingrigirsi temendo fosse un oscuro presagio.

Peccato, una prestazione simile avrebbe meritato lo stadio pieno per più di una ragione, specialmente in ottica futura. Avevamo auspicato un successo che facesse scoccare la scintilla, i giallorossi l’hanno servita su un piatto d’argento riscattando il brutto pomeriggio di Frosinone. E’ mancato il contesto, ancora una volta limitato a pochi intimi. E probabilmente quella volpe acquattata negli spogliatoi voleva essere portatrice di un messaggio velato, considerato che il racconto di Antoine De Saint-Exupéry si fa in qualche modo rivelatore passaggio.

Si riferisce al primo incontro tra il Piccolo Principe e la volpe, a quando le chiede di giocare con lui ottenendo un secco rifiuto. Lei risponde che non avrebbe potuto farlo perché non era ancora addomesticata, che c’era bisogno di creare un’amicizia tra loro due, un legame. Gli spiega che senza quel legame, per lei, il Piccolo Principe sarebbe rimasto esattamente come gli altri ragazzini.

“Creare un legame è una cosa da molto dimenticata – prosegue -. Se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo”. Per una serie di ragioni, condivisibili o meno, squadra e piazza quest’anno non sembrano legati da un sentimento così forte. Ma basta poco, pochissimo, per cambiare la storia. Lo dice anche un libro di ottant’anni fa. 

Era il 6 aprile 1943 quando venne data alle stampe la prima edizione de ‘Il Piccolo Principe’. Il mondo era scosso dalla seconda guerra mondiale, il Benevento stava per terminare al terzo posto il suo campionato nel girone A di Prima Divisione regionale. Il racconto arrivò in Italia sei anni più tardi, nel ’49, nel ventennale di un club che a settembre di candeline ne spegnerà novantatré.