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Caserta – Il futuro dell’area ex Macrico di Caserta è al centro di un annoso e importante dibattito che va al di là dei meri confini comunali. Nell’ultimo periodo è stata indetta persino una petizione popolare per dare ‘indicazioni’ in merito al futuro di questa area. Anche l’Ordine degli Architetti della Provincia di Caserta, nell’esercizio del proprio ruolo istituzionale, non ha potuto fare a meno di interessarsi all’argomento e, con l’ausilio della Commissione Urbanistica, ha condotto un’attenta valutazione tecnica, fatta con la visione urbanistica propria dell’essere architetto, quale figura competente in materia di salvaguardia del paesaggio e sviluppo del territorio.

L’amministrazione comunale di Caserta – scrive la Commissione Urbanistica dell’Ordine presieduto da Raffaele Cecoroin sede di redazione del preliminare di PUC, approvato con delibera di Giunta Comunale n°69 del 2017, indicava le strategie di sviluppo della Città, individuando nell’area ex Macrico una destinazione prevalentemente a Verde Attrezzato“. Tale destinazione è scaturita da un confronto con i cittadini e con i portatori d’interesse in sede di elaborazione del P.U.C. ma nel 2019 con Delibera di Giunta Comunale n°168, contrariamente a quanto deciso precedentemente, l’Amministrazione Comunale di Caserta intendeva avviare il procedimento di variante urbanistica al vigente P.R.G. per la realizzazione di un nuovo plesso scolastico da ubicare in una porzione dell’area ex Macrico.

Tale decisione – sostengono gli architetti – anticipa e sconfessa la definizione e approvazione del Piano Urbanistico Comunale, allo stato in itinere. Appare, quindi, a dir poco inopportuno decidere la destinazione di una porzione dell’Area ex Macrico in assenza di uno strumento urbanistico che individui, a seguito di un processo di condivisione, la strategia complessiva della Città e in particolare di un’area che nel tessuto urbanistico cittadino e territoriale assume un ruolo rilevantissimo. È opportuno richiamare l’attenzione dell’Amministrazione comunale al rispetto di quanto già avviato per la redazione di uno strumento di pianificazione in itinere, indispensabile per il futuro della Città capoluogo e del suo territorio“.

Francamente, dalla stesura definitiva del PUC ci si aspetta il riequilibrio nella dotazione delle attrezzature pubbliche, tanto più che il Macrico è ricompreso in un unico comparto che si estende alle limitrofe caserme, oggi in via di dismissione. È necessario che Caserta utilizzi il Macrico per dotarsi finalmente di un’ampia area a verde attrezzato, con strutture a uso collettivo, a servizio dell’intera conurbazione, per colmare la gravissima mancanza del verde pubblico previsto dalla normativa vigente, sia nazionale che regionale, e per rispettare le richieste dei cittadini.

Si auspica, quindi, che l’amministrazione comunale concentri la propria attenzione sul forte contributo che la destinazione dell’area Ma.cri.co. a Parco pubblico può dare al processo di rigenerazione urbana della città di Caserta e del suo contesto conurbativo. A tale scopo, sarebbe anche opportuno concentrarsi sulla creazione di un sistema di supporto che funga da indotto per i tanti attrattori turistici del nostro territorio, promuovendo, ad esempio, attività formative per il recupero di mestieri tradizionali che siano strettamente connessi alla manutenzione e al rilancio dei beni monumentali.

In un contesto di cambiamenti economici e tecnologici causati dalla globalizzazione e da un costante processo d’integrazione e interazione, le città del terzo millennio dovranno coniugare la competitività con uno sviluppo urbano sostenibile, coinvolgendo ogni aspetto della qualità della vita urbana, a partire dall’economia per arrivare alla cultura, alle problematiche sociali e, non certo in ultimo, alle condizioni ambientali. In particolare, per stimolare uno sviluppo endogeno e autonomo, che parta dalle risorse presenti sul territorio, le Smart Cities dovranno individuare e valorizzare i loro punti di forza – conclude la nota dell’Ordine degli Architetti della provincia di Caserta Commissione Urbanistica”.