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Caserta – “Pare che ancora una questione si aggiunga all’elenco di quelle che Matteo Salvini deve chiarire: da quanto riporta oggi Nello Trocchia su il Domani uno degli agenti penitenziari coinvolti nella mattanza del 6 aprile contro i detenuti del carcere di Santa Maria Capua Vetere avrebbe subito cercato una sponda politica nel leader della Lega. Il quale ha effettivamente mostrato di darla, recandosi sul luogo, come tutti ricordiamo, assumendone la difesa a priori. Secondo quanto pare emergere dalle informative dei carabinieri Salvini fu contattato su fb direttamente da uno dei presunti responsabili oggi agli arresti domiciliari il quale gli segnalò quella che definì “operazione autoritaria “all’interno del carcere. Salvini si preoccupò di chiedere approfondimenti, di acquisire elementi per comprendere i fatti? Cosa lo spinse a recarsi immediatamente sul posto? Ora ha il dovere di spiegare”. Lo afferma Mario Perantoni presidente della commissione Giustizia della Camera e deputato M5S, il quale aggiunge: “In questa vicenda la magistratura e i carabinieri del Ros hanno dato grande prova di professionalità e lealtà alle istituzioni. Ci auguriamo che il processo che verrà istruito non debba sottostare a nessuna tagliola e possa proseguire il suo percorso fino in fondo nei tempi necessari per accertare i fatti”.