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Caserta – Mancano poche ore alla sfida tra il Trapani e la Casertana e i falchetti sono arrivati in Sicilia con la voglia di giocare una partita memorabile e portare a casa un successo importantissimo che darebbe morale e, soprattutto, avrebbe un grosso peso in chiave classifica. Ma, ovviamente, di mezzo c’è un’avversaria di primo piano. I siciliani sono al secondo posto, stanno continuando a cullare il sogno promozione diretta anche se c’è una Juve Stabia davanti che sta lasciando le briciole a tutte le altre.

Il Trapani – inizia in conferenza mister Espositoè una di quelle squadre che avevo annoverato tra le designate alla promozione diretta. Hanno confermato gran parte della rosa dello scorso anno e sono partiti senza le luci dei riflettori, quindi hanno giocato con la testa libera e per questo si trovano giustamente al secondo posto. Sono allenati da un bravo tecnico e praticano un ottimo 4-3-3 con tante idee”.

Peccato che Esposito arrivi a questa sfida con tante assenze pesanti, ma pare essere diventata una normalità per una Casertana che, a conti fatti, non ha mai potuto contare sul pieno organico.

Siamo in emergenza, purtroppo questa è un’annata sfortunata sotto tutti gli aspetti. E’ un peccato dover giocare una partita come questa, contro una grande squadre, con una rosa ridotta. Nonostante questo, però, ci siamo abituati e per questo siamo venuti a Trapani con l’idea di fare la partita e puntare a portare a casa la vittoria, sarebbe molto importante per il morale. Ridarò spazio a giocatori che ne hanno avuto meno quando ci sono stati i cosiddetti big, per loro si ripresenta una nuova opportunità e spero che la sfruttino pienamente. Non possiamo e non vogliamo fermarci perchè la stagione è lunga ancora e vogliamo consolidare, almeno per ora, il quinto posto. Poi guarderemo più in alto, sperando che qualcuno avanti perda terreno“.

Col cambio di modulo, e quindi il passaggio al 3-5-2, la formazione ha trovato maggiori soluzioni, ma soprattutto un equilibrio che prima non c’era e questa sarà la stessa strada da percorrere anche in Sicilia.

Ci siamo accorti che non possiamo giocare con tre punte con le squadre più forti. Padovan non è un esterno che può coprire 80 metri. Quando giochi contro formazioni che hanno tanta qualità in attacco, non puoi permetterti una disposizione a tre in avanti, si tratta di un azzardo che puoi, al massimo, concederti in casa, fuori serve più attenzione. Al di là dei numeri, però, la squadra deve trovare equilibrio, ma soprattutto deve tenere conto dei concetti che sono fondamentali, come giocare palla a terra e fare calcio. Lo stesso che abbiamo cercato di fare nella gara contro la Juve Stabia. Abbiamo creato pericoli alla difesa meno battuta, la squadra è sempre stata propositiva. Certo, una volta che rientreranno tutti i giocatori, allora ci saranno più soluzioni. Va ricordato che questa squadra è stata costruita per il 3-5-2, ma questo non significa che adotteremo sempre questo modulo. Non sono i numeri a fare la differenza ma le idee. La Casertana è cresciuta, è maturata e ha preso consapevolezza dei propri mezzi. Ogni gara la affronta con l’idea di giocarla a viso aspetto e questo è un fattore fondamentale. Un qualcosa che è nato dal gruppo che si è creato, dalla loro responsabilità e dalla voglia di regalare una gioia al presidente e all’intera città“.