- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Caserta – Una relazione con tanto di consulenza medica e diagnosi di forte stato depressivo è stata inviata dagli avvocati del boss dei Casalesi Michele Zagaria ai giudici titolari dei processi in cui l’ex latitante è imputato. Sotto accusa il regime carcerario del 41bis, che per Zagaria, detenuto al carcere di Milano-Opera, “è davvero troppo duro” dice Angelo Raucci, suo legale insieme ad Andrea Imperato. Talmente duro che “per protesta – spiega il professionista – Zagaria ad alcuni processi ha revocato me e il collega, ovviamente solo per alcuni procedimenti nei quali ha deciso di non difendersi più. Per altri continueremo ad assisterlo”. Ai vari dibattimenti Zagaria ha più volte ringraziato i suoi legali che lo seguono da anni; il suo non è un problema economico, ma di stato mentale. “Uno dei giudici cui abbiamo inviato la relazione – prosegue Raucci – il gup del tribunale di Napoli Claudia Picciotti davanti alla quale pende il processo per l’estorsione al Polo calzaturiero di Carinaro, ha anche scritto al Dap (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, ndr) per capire cosa stesse succedendo a Zagaria, senza ricevere però risposta”.

Per questo processo, il pm della Dda di Napoli Catello Maresca ha anche chiesto 12 anni per il boss, ma la sentenza è slittata proprio perché Zagaria ha revocato i legali. Tra i problemi sollevati dal capoclan “la mancanza di un compagno per l’ora di socialità; il carcere non ne riesce a trovarne uno che vada bene, ma anche il cambio del medico psichiatra che seguiva Zagaria per il suo stato depressivo; il nuovo non gli prescrive più medicinali, e per lui la situazione si fa sempre più complicata”. A peggiorare il quadro anche la mancanza di contatti con gli stretti congiunti, ovvero con i fratelli e le sorelle, tutti finiti in carcere o comunque sotto processo sempre per reati di camorra; l’ultima sorella del boss non ancora toccata dalle indagini, Beatrice Zagaria, è stata arrestata nel dicembre scorso insieme alle tre cognate, mogli dei fratelli di Michele. Una situazione che vede il boss sempre più insofferente, protagonista di sortite dialettiche poco consone ad un personaggio che, rappresentando l’ala imprenditoriale e affarista del clan dei Casalesi, è apparso sempre equilibrato, tanto da far temere alla Dda di Napoli che dietro le numerose dichiarazioni spontanee fornite di recente nei vari processi si celino messaggi da inviare all’esterno. Pochi giorni fa, nel processo nato dalla denuncia nei suoi confronti dell’ex sindaco di Casapesenna Gianni Zara, Zagaria prese la parola e parlò di “processo politico”, dicendo poi a chiare lettere, “Zara mi sta stancando”; il 28 novembre scorso, in un’udienza dello stesso processo, disse: “A Casapesenna sono io l’unica vittima di tutto il sistema”; pochi giorni prima, collegato con il tribunale di Napoli per un processo per omicidio, si rese protagonista di un’eclatante protesta contro la serie tv “Sotto copertura – La cattura di Zagaria“, ispirata alla sua cattura, in cui a suo dire erano state narrate cose non vere; l’ex boss prese il filo del telefono e tentò di strangolarsi, ma fu fermato dagli agenti della penitenziaria presenti.