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“L’indagine evidenzia la gestione privatistica dei servizi sociali che venivano erogati sulla base della sola necessità di avere un ritorno elettorale, con un importante danno erariale”. Lo ha dichiarato il Procuratore di Santa Maria Capua Vetere Maria Antonietta Troncone durante la conferenza stampa convocata quesata mattina negli uffici della Procura. Un’altra bufera, dunque, sull’amministrazione targata Di Muro dopo quella del 2016, quando l’indagine della Dda feme emergere i legami tra il Comune e un imprenditore legato al clan Zagaria in relazione all’appalto dello storico palazzo Teti Maffuccini. Questa volta di diverso c’è anche il danno erariale compiuto, e le centinaia di cittadini bisognosi che negli anni non hanno ricevuto alcun servizio sociale, pur avendone diritto. Sette le ordinanze emesse dal Gip, due in carcere e cinque ai domiciliari; con l’ex sindaco, altro destinatario del provvedimento di carcerazione è Roberto Pirro (ancora irreperibile), ex coordinatore dell’Ambito C8, ovvero l’ambito sociale formato da vari comuni, tra cui quello capofila di Santa Maria Capua Vetere, che erogava materialmente gli appalti finiti nel mirino dei magistrati. Ai domiciliari sono invece finiti i soci delle coop compiancenti che si aggiudicavano gli appalti e votavano il candidato indicato da Di Muro. Alle persone coinvolte sono contestati a vario titolo i reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di abuso d’ufficio, turbata libertà degli incanti, peculato, falso in atto pubblico, in materia elettorale e in materia di illecito trattamento dei darti personali, e truffa in danno di ente pubblico. Tra gli indagati “politici”, oltre alla Sgambato, anche l’ex sindaco di Parete Raffaele Vitale, ex segretario provinciale del Pd, che risponde come la deputata di abuso d’ufficio sempre in relazione alla raccomandazione di una componente dell’ufficio di piano. Un’indagine partita quasi per caso, quando una donna ha scoperto di essere inquadrata come collaboratrice domestica nell’ambito di un progetto attuato da una delle coop coinvolte nell’indagine; ha così presentato querela dando il via all’inchiesta, che si è poi allargata a macchia d’olio ed è stata realizzata dai carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere. Per gli inquirenti, Di Muro e soci avrebbe prima di tutto condizionato l’iter per la selezione dei componenti dell’uffico di piano dell’Ambito C8, che si occupa proprio degli affidamenti dei servizi, riuscendo a far entrare persone compiacenti e segnalate dalla politica; quindi avrebbero pilotato le gare di almeno sei progetti sociali. Nel mirino degli inquirenti sono finiti il progetto “Home Care Premium 2012”, finanziato dall’Inps, dell’importo di 420.000 euro, relativo a prestazioni a favore di ex dipendenti Inpdap (aggiudicato all’A.T.I. “La Meridiana- Invento” nonché “Invento – Hares – Terzo Millenio”), il progetto “Volo Libero”, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per un importo di 86.000 euro, volto a favorire l’integrazione culturale, artistica e sportiva di persone disabili (aggiudicato alla Cooperativa “Invento”). Ci sono poi i sei progetti finanziati dalla Regione Campania, per un importo totale di 425mila euro, come i due denominati “Babysitting e Ludobus”, aggiudicati al Consorzio “La Rada” (importo di 95mila euro) e riservati alle mamme lavoratrici e ai minori; gli inquirenti hanno scoperto che il primo servizio è stato erogato a soggetti senza requisiti, mentre le attività previste da “Ludobus” non sarebbero mai state effettuate. Altri progetti regionali finiti nell’indagine sono il progetto “Non prendiamoci in giro- Lotta alla droga” (importo di 2.800 euro), aggiudicato all’Associazione “gaphantus”, quello denominato “Centro per le famiglie” (costo di 70.600 euro), aggiudicato all’A.T.I  “Invento-Agaphantus”, il progetto “Voucher a finalità multipla”, (importo di 132.000 euro), finalizzato ad offrire sussidi economici per l’acquisto di servizi di cura per minori fino a 12 anni, aggiudicato alla Cooperativa “Hares”, il progetto ADS Disabili (125.000 euro), il cui scopo è rendere autonome le persone con disabilità nei propri ambienti, aggiudicato alla Cooperativa “Consorzio Italia”.