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Nei mesi scorsi la caduta di calcinacci dalla pensilina sull’ingresso principale dell’Istituto Comprensivo Giannone di via Roma aveva determinato la decisione della dirigente scolastica di spostare l’accesso e l’uscita degli alunni  della scuola dell’infanzia e primaria sul varco laterale,lato giardino.

Ma con il ripristino dell’ingresso su via Roma, tra macchine in transito e soste selvagge, i genitori si sono ribellati chiedendo alla dirigente della scuola Maria Bianco di mantenere valido per sempre l’accesso  laterale.

Una richiesta che oggi, a fronte del diniego della dirigente, ha sollevato la protesta con tanto di blocco di via Roma in pieno orario di punta.

Una manifestazione spontanea che, dalle 13.45 alle 14.30,  ha riunito i genitori presenti all’uscita dei bambini da scuola con l’intento di manifestare anche nei giorni prossimi “fino a quando – spiegano -la dirigente scolastica Maria Bianco non ci spiegherà i motivi del suo diniego. Facciamo notare anche che il varco d’accesso  lato giardino è dotato di rampa d’accesso per i disabili, cosa gravemente assente all’ingresso su via Roma”.

E mentre la dirigente scolastica Bianco si è riservata di rispondere dettagliatamente alle richieste con tanto di motivazioni sul rifiuto, i genitori incalzano:

“La stragrande maggioranza dei genitori non vuole tornare a lasciare e prendere i propri figli sul marciapiede, tra urla e spintoni, in uno spazio ridottissimo e aperto a chiunque e perciò vittime dell’ansia di abbandonare il bambino in mani “non autorizzate”. I bambini non hanno bisogno di questo, di correre per evitare di essere investiti da un’auto che si muove dalla doppia fila, di venire strattonati di fretta per far posto ad altri, di confondere le facce di chi li preleverà poiché abbagliati dal sole dell’una del pomeriggio o, quando piove, di essere feriti dalle punte di centinaia di ombrelli, insomma si tornerà a situazioni di caos e pericolo già vissute delle quali nessuno sentiva il bisogno. Tale divieto, le cui reali ragioni ci sfuggono, avrebbe infatti una ragion d’essere laddove vi fosse un reale pericolo per gli alunni. Al contrario, il giardino costituisce il luogo ideale (fresco, riparato, sicuro e confortevole) per l’accompagnamento e il ritiro dei bambini. In conseguenza di ciò La invitiamo a rivedere  tale dispositivo, atteso che esso crea traumi diffusi nei nostri bambini e nei genitori e non migliora nemmeno di un centimetro la situazione di caos dell’ora di entrata (ma soprattutto di uscita) che è motivata da ben altre carenze strutturali e organizzative”.