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Caserta – Al tavolo istituzionale che questa mattina in Prefettura di Caserta ha affrontato le criticità che ancora impediscono la riapertura dell’Istituto Tecnico Buonarroti di Caserta, da mesi sotto sequestro della magistratura, e la succursale del Liceo Classico Cirillo di Aversa, erano presenti il vicario prefettizio Gerlando Iorio, il capo di gabinetto Vittoria Ciaramella, il dirigente scolastico provinciale Romano, il presidente f.f. della Provincia di Caserta Lavornia e l’assessore comunale casertano De Michele.

Un accordo temporaneo quello individuato, e che ha rimandato la risoluzione dei problemi al prossimo gennaio, e l’istituzione di Tavolo Tecnico Permanente al quale invitare tutti i presidi delle scuole provinciali casertane per la stesura di un piano di distribuzione dei 700 alunni della Buonarroti senza aule.

Perché mentre una soluzione è già stata individuata per la succursale del Liceo Classico Cirillo di Aversa, con il trasferimento dei 200 ragazzi nella sede centrale di via Corcione a frequenza con rotazioni, più complessa è la soluzioni da trovare per garantire l’avvio delle attività scolastiche ai 700 alunni della Buonarroti.

Per il momento sono soltanto tre le scuole casertane pronte ad accoglierli, seppure in orari pomeridiani: il Liceo Artistico della zona ex Saint Gobain, il Liceo Scientifico Diaz, e Istituto Giordeni di via Laviano, per un totale di 36 aule disponibili nelle quali dovrebbero trovare posto anche gli uffici amministrativi, ossia quelli presidenza, vice presidenza e segreteria.

E mentre si attendono disponibilità anche da altri Istituti scolastici provinciali, oggi è iniziato regolarmente l’anno scolastico per gli oltre 50mila alunni di 91 dei 93 istituti superiori del Casertano, la cui riapertura, nonostante i problemi strutturali e la carenza delle certificazioni di sicurezza legata ai problemi finanziari della Provincia, Ente in dissesto, è stata decisa appena il 7 settembre scorso al termine di un vertice in prefettura.

Restano i problemi per il riscaldamento delle scuole, visto che l’appalto sta per scadere e la Provincia non ha soldi in cassa per bandire la nuova gara.

Nel frattempo sono arrivati oltre 2 milioni dalla Regione per gli interventi di messa a terra, ovvero per l’adeguamento degli impianti elettrici, mentre la Provincia ha erogato 1,3 milioni di euro per le opere di sistemazione antincendio;

Soldi sufficienti solo per mettere a norma temporaneamente le scuole e consentirne l’apertura, ma non per garantire la regolarità della manutenzione.