- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Caserta – Il direttore della Reggia Mauro Felicori annuncia: “In ragione della legge sulla quiescenza obbligatoria per limiti di età dei dipendenti pubblici, il mio contratto con lo Stato come direttore della Reggia di Caserta cesserà con il prossimo ottobre, in anticipo di un anno rispetto alla scadenza indicata. Peccato”. Arriva così oggi, ufficializzato sulla pagina di Felicori su facebook, quello che anteprima24.it aveva annunciato pochi giorni fa.

Nulla di difficile da calcolare, comunque,, considerato che in applicazione della Legge Fornero lo stato di quiescenza scatta al compimento dei 66 anni e 7 mesi, profilo contributivo permettendo, e quindi per il direttore Felicori nato il  2 marzo del 1952, sarà ad ottobre il momento di dire addio alla Reggia.

Un addio con rammarico, come sembrerebbe dalla parola scelta dal direttore per chiudere il suo  post, ma che appare come una uscita di scena tempestiva prima che si sollevino i fischi.

Infatti, dopo la relazione shock degli ispettori del Mibact contro Felicori in merito alla sicurezza di dipendenti, turisti e monumento in un arco di tempo documentato che va dal 2015 al crollo nella Sala delle Dame di dicembre scorso, è arrivato il primo segnale dal Ministero che ha dimostrato con i fatti quello che aveva annunciato già il Ministro Alberto Bonisoli  proprio in merito alla relazione sulla Reggia: “chi ha sbagliato pagherà”.

Dalle parole ai fatti, intanto la settimana scorsa con tanto di legge Madia in pugno, è scattato il licenziamento in tronco, e prima ancora del processo, di sei custodi “furbetti del cartellino” inchiodati dalle telecamere della Squadra Mobile di Caserta nell’ambito di una indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.

“Chi sbaglia paga” potrebbe quindi valere anche per manager come Mauro Felicori e  funzionari responsabili dell’area sicurezza come l’ingegnere Mario Tartaglione, e ciò prima che la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere si pronunci sull’ipotesi di reato articolo 677 comma 3 del Codice Penale?

Intanto la legge Fornero ha tagliato la testa al toro per Felicori che, ancora grazie al Governo Renzi che lo ha sempre sostenuto, potrà uscire di scena con un anno di anticipo rispetto al suo fine mandato. Per l’ingegnere Tartaglione, invece, la pensione scatterà il 31 agosto prossimo.

E se reati sono stato o meno commessi sarà la Legge a definirlo, riaccendendo o meno i riflettori sulla Reggia targata Felicori, ovunque i responsabili saranno andati eventualmente a godersi la pensione.